Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

sabato 25 dicembre 2010

All you need is Love e appello per Rospo missing

Grazie! a tutti voi che ogni tanto passate di qui. E' Natale!!! auguri di cuore a tutti voi
e con l'occasione... un augurio particolare al Rospo dalla bocca larga!
a tutti chiedo: NESSUNO HA SUE NOTIZIE??!!
Rospo, dove sei? dai, tira fuori il crapino dallo stagno; siamo tutti preoccupati per il tuo silenzio... ma dove cavolo sei finito?
Spero che la risposta sia: in una meravigliosa spiaggia dove non hai il computer.
..e che - in efficace transfert quantico di telepatia - anche laggiù riceverai nitidamente i miei auguri veramente, verameeente affettuosi.

domenica 12 dicembre 2010

Violenza contro le donne: CONTROVOGLIA, ma per una volta parliamone

Sono PIGRA. Ve n'eravate accorti? Però questa volta non devo lavorare molto.. preferisco di gran lunga accogliere l'invito di Donne ultraviolette UNO, che su Facebook oggi hanno fatto una nota e chiosato in fondo: "Se siete d'accordo con questa riflessione, PER FAVORE.. condividetela! grazie". Prego! grazie a voi per averla scritta per me, non avrei saputo fare di meglio, e spero che la condivideranno anche altri:
"Questa pagina NON voleva parlare di violenza, ma solo di gioia. NON voleva recriminare e lamentarsi su nulla, ma guardare ad alternative, a scenari di bellezza possibili. ECCO perché parliamo malvolentieri di volenza: ma ci rendiamo conto che voler essere costruttivi, fiduciosi, aperti a un futuro diverso e determinati a crearlo con pensieri positivi NON può significare chiudere gli occhi davanti a realtà dolorose che l'ignoranza, e dunque l'INDIFFERENZA, nutrono come un veleno. Ed ecco perché riteniamo doverosa una riflessione: prendiamo spunto da 2 episodi di questi giorni, ma sono solo 2 esempi: questi episodi non si fermano mai. Come il tassametro.. solo in Italia una donna è uccisa dal fidanzato OGNI 3 GIORNI.
NOTIZIA 1 • La Stampa di ieri riporta il funerale di Anna Rosa, "uccisa 2 volte in 5 anni": sopravvissuta nel 2005 a 15 coltellate inferte dal fidanzato abbandonato, è stata uccisa da "solo" 6 coltellate, dello STESSO uomo, nello stesso punto. L’ex convivente, libero dopo soli 2 anni, ha potuto terrorizzarla e tormentarla indisturbato per anni, fino ad ucciderla: "Anna Rosa è morta martedì sera, colpita dal suo ex convivente .. ma aveva cominciato a morire il 13 luglio del 2005, quando lo stesso uomo, nello stesso ingresso di casa di lei, aveva cercato di ammazzarla non riuscendovi solo perché i soccorsi erano stati rapidi e l’ospedale a un passo".
Diamo un po' di numeri:
• 15 coltellate nel 2005
• 2 anni di carcere e poi tranquilla libertà per l'aspirante omicida
• 5 anni "di benevola giustizia per il carnefice", come scrive La Stampa
• 5 anni di molestie, minacce, vane denunce per la vittima: "anni di indicibile incubo",
• 6 coltellate mortali di martedì
• 1 funerale di venerdi
• 2 ragazzi orfani, di 12 e 17 anni
• ingiustizia e dolore senza riparazione e milioni, miliardi di lacrime.
NOTIZIA 2 • In luglio (sempre su Fb, ndr) viene "oscurata, senza motivazione o preavviso alcuno, una pagina sociale dedicata alla memoria di Valentina Maiorano e sua madre Carmela Linciano, entrambe vittime della furia omicida di Angelo Izzo, noto come mostro del Circeo". Per richiederne la riapertura i simpatizzanti della pagina ne aprono una seconda. Ma anche questa, oggi, è un relitto nel nulla: "non ha più amministratori", cioè sono stati cancellati i profili che la gestivano.
Scrive il giornalista (uomo) Michele Brambilla, autore
dell'articolo su Anna Rosa: "forse troppo spesso noi giornalisti usiamo l’espressione «cronaca di una morte annunciata», ma se c’è una volta in cui queste parole non sono né retoriche né esagerate è proprio questa. Quel che è successo a Matera in questi giorni, anzi in questi 5 anni, ha dell’incredibile, così come è incredibile che la vicenda sia scivolata via ignorata da un media system tanto avido di storiacce di sangue e, a parole, tanto attento ai diritti delle donne". E qui... a proposito di MEDIA, se volete farvi 4 RISATE veramente AMARE, leggete questa notiziola su Rai UNO. ECCO: sull'argomento NON c'è altro da aggiungere. Condividiamo, e ringraziamo Brambilla" (ringrazio anch'io, ndr).

"Più in generale, invece, diciamo: NON aggiungiamo odio all'odio alimentando odio di genere; cerchiamo di aiutarci a vicenda ricordando, sempre, che l'odio fra i sessi fa MALE A ENTRAMBI I SESSI: e dunque ANCHE ai maschi: e perciò maschi svegliatevi! venite in aiuto a voi stessi, che annaspate negli inganni che vi rendono violenti, e veniteci in aiuto. Cambiamo il mondo e salviamoci l'un l'altro RESISTENDO FERMAMENTE a ogni violenza, stringendoci intorno ai deboli, trovando il coraggio di essere solidali.. anche se a volte fa PAURA; e promuovendo solidarietà, gioia e fiducia" (concordo anch'io!!! ndr).

venerdì 26 novembre 2010

Studenti sui monumenti

Oggi gli studenti hanno manifestato su alcuni dei più famosi momenti italiani: il Colosseo a Roma, la Mole Antonelliana a Torino, la Torre di Pisa, e Sant'Antonio a Padova. E insomma, essendo la "cultura mediatica" l'unica forma di cultura a cui hanno tutti accesso, qualche risultato si vede.
Montando, la protesta sale sui monumenti e il Ddl della Gelmini slitta più in là: doveva essere votato oggi e invece si va a martedi prossimo. La Gelmini commenta: ""Non comprendo perchè una parte degli studenti sia schierata con i 'baroni".
Baroni? o.O
E aggiunge: "si tratta di un emendamento di scarso rilievo. Mi auguro che non accada che vengano votati emendamenti il cui contenuto stravolga il senso della riforma, non sarebbe accettabile. Se così fosse come ministro mi vedrei costretta a ritirarla".
Bè.. magari!

sabato 13 novembre 2010

Una ragione per festeggiare, un'altra per non abbassare la guardia

Dopo 15 anni murata in casa dalla sanguinaria dittatura birmana, finalmente Aung San Suu Kyi, icona della democrazia, cammina libera... Per molti questo è il segno che le mobilitazioni internazionali non son inutili; io mi trovo d'accordo e consola sapere che anche la nostra voce, per quanto singolarmente inudibile, conta qualcosa.

Sanguinaria dittatura. Sanguinarie dittature. Quante volte quest'allocuzione rimbalza da un articolo e da un blog all'altro.
Ma esistono forse altre parole? Credo di no.

Mentre San Suu Kyi viene festeggiata con gioia da tutto il mondo, e anche da me, con tutto il cuore! .. nello stesso istante continua a scivolare nel buio e nel silenzio il destino di Sakineh, dei suoi figli e di coloro che hanno tentato di difenderla, condannando così anche se stessi. Io non so cosa si può fare, davvero; parlare in nome della giustizia e degli innumerevoli drammi in cui è calpestata è come cercare di svuotare il mare col cucchiaio. Eppure, non fermiamoci, cerchiamo di non arrenderci mai.

venerdì 29 ottobre 2010

Lettera aperta all'Università Federico II di Napoli

Per restare in tema di lettere aperte.. Vi segnalo una raccolta di firme per aderire a una lettera molto importante.
Oggi, a Napoli, si tiene un convegno dal titolo: "Eritrea - Esperienze italiane di cooperazione”; cha fa arrossire le persone non ignoranti, che abbiano anche una coscienza.
Chi si occupa di di cooperazione, conosce la gravità della situazione in Eritrea: un Paese devastato da una dittatura feroce che nega ogni diritto alla libertà di stampa, di pensiero e di culto; nega il diritto alla Costituzione, al Parlamento, al lavoro, alla sussistenza, all'istruzione; pratica regolarmente la tortura fisica e sequestri di persona. Moltissimi cittadini vengono arrestati senza capi d'accusa né processi, in gran parte dei casi 'incommunicado', cioè senza alcuna possibilità di contatto con le famiglie o con la Croce Rossa Internazionale. Numerosissimi sono costretti alla fuga e gran parte di essi cerca asilo proprio in Italia.
Ora: di cosa si occupa questo convegno? A dispetto del titolo sorvola su tutta questa realtà, che comprende l'espulsione dal paese di quasi tutte le ONG di Cooperazione allo Sviluppo, nell'obiettivo di isolare definitivamente la popolazione da contatti con l'esterno. La "cooperazione", dunque, è intesa solo con il regime, al fine di scambi economici? La brochure del convegno cita le collaborazioni fra il Ministeri degli Esteri italiano ed eritreo, e fra le rispettive università: quella fra Università di Napoli e l'università che, in Eritrea, è stata teatro della repressione del regime e poi CHIUSA; e chiusa è tuttora.
Dice la lettera aperta:
"Si stabilisce, cioè, una situazione di colpevole complicità tra istituzioni non secondarie della Repubblica Italiana e le corrispondenti istituzioni (ammesso che possa essere considerata tale una università chiusa ormai da almeno 8 anni) di un paese dittatoriale e violento. Con le approvazioni esplicite di Regione Campania, Consorzio Riviera Domizia, Banca di Credito Agricolo del Garigliano, Lions Sessa Aurunca Litorale Domizio, e dei relatori.
Sono altresì note le frequenti relazioni che intercorrono tra il territorio italiano e il governo sanguinario dell'Eritrea, e i frequenti viaggi in Italia del dittatore Issayas Afwerki e dei suoi collaboratori in cerca di credito politico e di investimenti nel paese, dove la manodopera è assicurata a prezzi insignificanti dal lavoro forzato cui sono costretti i cittadini in stato di ferma militare a tempo indeterminato, impossibilitati a svolgere alcuna attività produttiva. Appaiono poi discutibili sul piano accademico i contributi orientati alla mitizzazione nostalgica del passato coloniale e post-coloniale italiano in Eritrea, e false le dichiarazioni secondo cui tra i principali obiettivi della dittatura ci sia quello di garantire l'autosufficienza alimentare, mentre tutte le forze potenzialmente produttive del paese sono costrette alla leva militare e il paese è ridotto alla fame.
Chiediamo che nell'Aula intitolata ad Altiero Spinelli si confermi il sostegno dell'Università degli Studi Federico II ai Diritti Umani, e si alzi ferma la condanna di istituzioni della Repubblica Italiana, degli studiosi e dei relatori nei confronti della dittatura eritrea
".
Dr.ssa Dania Avallone - ASPER, Napoli
Prof. Giovanni Marco Cavallarin - MOSSOB, Milano
Agenzia Habeshia, Roma
SE VOLETE ADERIRE: Le adesioni possono essere inviate all'indirizzo: asper.eritrea@gmail.com

La sanguinaria dittatura in Eritrea è dimenticata dai media, eppure le sue conseguenze ci toccano da vicino.
Il nostro Paese è un Giano bifronte: da una parte i partiti di Governo promuovono una politica ferocemente anti-immigrazione, sostenuta fomentando le paure razzistiche contro i mussulmani, dall'altra sostiene, entrando in strette partnership economiche, i regimi integralisti più sanguinari, dall'Iran, alla Libia (in cui sono numerosi i reclusi eritrei) all'Eritrea: che come è noto appoggia pesantemente le milizie islamiche legate ad Al Qaeda, con uomini e armi.
Proprio quei regimi che, se da un lato esportano terrorismo e fondamentalismo, dall'altro costringono alla fuga folle di cittadini perseguitati, i quali si trasformano in immigrati che qualcuno deve pur accogliere.

martedì 26 ottobre 2010

Vitalizio dei parlamentari e votazioni in Parlamento

21 settembre 2010. Presso il Parlamento Italiano pare abbia avuto luogo il seguente episodio:
Proposta:
il Deputato Antonio Borghesi (IdV) propone l'abolizione del vitalizio spettante ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura, definendolo "iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione". (Ma dai, davvero?)..
Votazione della proposta:
Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498
Sorvoliamo dunque sull'esito della votazione. Però vorrei conoscere i nomi di tutti i votanti e relativo voto.

Di seguito un breve estratto dal discorso con cui è stata presentata la proposta:
"Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per 40 anni, quando qui dentro sono sufficienti 5 anni per percepire un vitalizio. (..) Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono 3 - e percepiscono più di 3.000 € al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per 68 giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un vitalizio di più di 3.000 € al mese. (..) la nostra proposta è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata. Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati. ..la Corte costituzionale (..) ha permesso di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno".

Si potrebbe... procedere; se la votazione fosse stata un'altra. Sembra una notizia interessante. Eppure.. qualcuno ne ha visto notizia su radio, giornali, tv, che ne so...?

domenica 24 ottobre 2010

Da donne a Sindaco. Sul confronto con il mondo mussulmano: lettera aperta ai candidati Sindaci di Milano

Ricevo, e volentieri propongo non solo a nome mio:
Siamo un gruppo di donne che, come si sa che fanno le donne, commentano fra di loro e, come quasi tutte le donne che si pongono dei problemi oggi, sentiamo il disagio di non essere rappresentate da nessuno: nessuno (donne in politica comprese), pare che raccolga le nostre istanze e porti da nessuna parte il minimo pensiero che rispecchia i nostri.

Cogliamo dunque l'occasione dell'attenzione che in questi giorni va ai candidati sindaci per le primarie del Centro Sinistra (che come da copione sono tutti maschi), per rivolgere loro una domanda (e implicitamente relative richieste) su un argomento un po' spinoso... cioè i rapporti con il mondo mussulmano e relative problematiche.

Secondo quello che constatiamo parlando fra di noi, a noi pare che Milano abbia bisogno di un grande confronto con le sue componenti multietniche (e, per inciso, senza previlegiare una in particolare rispetto ad un’altra). Ma in questo caso non parliamo di etnìe, ma di religione: i candidati sindaci, infatti, si trovano a dover rispondere a richieste che provengono da una comunità fatta da provenienti da molti Paesi, il cui comun denominatore è solo la religione mussulmana.
Data la composizione della Milano immigrata, certamente c'è chi sente il bisogno di un grande luogo di incontro e cultura mussulmana, che sia anche luogo di preghiera.
Moltissimi che hanno paure più o meno indotte, e dunque anche razzistiche, si oppongono totalmente temendo che dietro tali luoghi si coltivi il fondamentalismo, con cui ormai (purtroppo) da molti l'Islam in toto viene confuso. E su questo va detto, senza voler entrare nelle molte polemiche che questo argomento può sollevare, che fra religione islamica e islamismo ci sono importanti differenze. Dietro questo apparente cavillo esiste veramente un problema importante, di cui trattano anche autorevoli studiosi di cultura e religione mussulmana; molti dei quali sono, appunto, mussulmani: pacifici e democratici.
Ma queste confusioni nascono anche dal fatto che di certi argomenti non si parla in modo abbastanza sereno, sono diventati sorte di tabù: da destra la tendenza è di demonizzare (salvo poi fare lucrosi affari con regimi religiosi autoritari), da sinistra di tollerare troppo acriticamente anche l'intolleranza altrui, per tema di non essere abbastanza tolleranti.
Ora, il fatto che (da destra e da sinistra, e per ragioni diverse), si glissi su importanti distinguo che si dovrebbero fare quando si parla del mondo mussulmano, o ci si confronta con esso, preoccupa non solo noi, ma soprattutto molte donne mussulmane dei più svariati Paesi (o di provenienza o cultura araba), le quali sono le prime vittime di un disegno che stravolge il dettato religioso a fini autoritari e guerrafondai. Solo per fare un esempio, citiamo le donne resistenti iraniane; ma in realtà parliamo anche di tantissime donne comuni che incontriamo ogni giorno: al mercato, davanti a scuola, per la strada.
La stessa confusione danneggia i numerosi mussulmani democratici e pacifici, che finiscono per restare senza voce, non rappresentati e non ascoltati. In particolare quelli che hanno subito (o subiscono), nei Paesi d'origine, dure repressioni da regimi gravemente autoritari; ma, nella loro resistenza, non sono sostenuti quasi da nessuno. Da destra li si usa come scusa per fomentare altre guerre, da sinistra li si ignora...
Così essi non trovano ambiti in cui esprimersi. Perciò svaniscono in un’assenza in cui paiono assentire: e nella quale, invece, si sentono solo impotenti. Qualcosa da cui si fa fatica ad uscire.. come da una ragnatela: una condizione che noi donne, che sembriamo oggi complici in massa del velinismo, conosciamo molto bene.
E, a questo proposito, non è vano ricordare che nel mondo mussulmano esistono anche le donne: cioè una categoria che riunisce in sè la condizione di essere mussulmana, e anche donna; e non tutte, specie trovandosi a vivere in una società occidentale, si identificano con rigide leggi religiose. Quello che abbiamo osservato è che, quando in Italia hanno iniziato a essere numerose, molte di queste donne che desideravano costruire un tessuto di emancipazione si sono riunite in associazioni in grado di rappresentarle; fra queste ne citiamo una per tutte, l'Acmid. E' naturale che queste forze cercassero, inizialmente, confronti con i settori più democratici del paese: dunque con l'area di sinistra.
Ma: tanta è stata l'indifferenza che hanno incontrato, che alla fine molte sono, letteralmente, cadute nelle mani di una destra che le ha strumentalizzate e in numerose occasioni usate come una clava. La stessa clava che, facendo roteare la paura dell'integralismo, vince fatalmente, sempre, le elezioni: e le vince NON con la legalità contro l'integralismo, ma con il razzismo contro l'integrazione.
A noi piacerebbe, invece, che qualcuno vincesse le elezioni nel nome di veri valori egualitari, che non mettano in secondo piano, rispetto alla tolleranza per tutti gli immigrati, la legalità e l'opposizione ferma ed esplicita a qualunque integralismo (e dunque sostenendo in modo inequivocabile diritti umani pieni e completi anche per le donne, di qualunque religione siano).

Su questo assunto la nostra richiesta ai candidati Sindaci è di assumere una posizione chiara, che citi esplicitamente anche la condizione femminile. E cioè che, nel cercare di gettare ponti con le comunità immigrate lo si faccia davvero nell'interesse di tutti: donne comprese. In questo caso, dunque, qualora si spendano promesse per la creazione di centri islamici, pur stabilendo la massima accoglienza, vorremmo che tali promesse fossero espresse anche ponendo, in modo esplicito, pregiudiziali ineludibili:
a. sulla necessità di rispettare integralmente le nostre leggi e,
b. sul rifiuto a tollerare, per nessuna ragione, che i diritti delle donne mussulmane che desiderano emanciparsi dalla tradizione siano calpestati in nome di una "diversa cultura".


La "lettera" finirà nella pletora di lettere aperte che sommergono i candidati sindaci e nessuno di loro la vedrà. Grazie a voi, però, per i vostri pareri. Per finire, così, per chi è interessato, segnalo un post dello UAAR dedicato alla campagna contro la sharia in Ingilterra, "una legge per tutti".

martedì 19 ottobre 2010

Il Mostro Giuridico (o ano/malìa)

Casini: "Anomalia, ma l'anomalia italiana giustifica una soluzione sui generis". Quale "anomalia italiana"? quella per cui si accetta universalmente che la corruzione ispiri la vita pubblica? (e privata).
Cavoli, Pilato era un dilettante.
"..quindi non metteremo veti perché nostra intenzione è dare un segnale di stabilità e tentare di rimuovere il macigno dei processi del premier una volta per tutte".

Approvato dalla Commissione Affari Costituzionali l'emendamento al lodo Alfano, per cui ''i processi nei confronti del Presidente della Repubblica o del Presidente del Consiglio, anche relativi a fatti antecedenti l'assunzione della carica, possono essere sospesi con deliberazione parlamentare".

E l'ala finiana che doveva difendere la correttezza in campo giuridico? No comment... tranne che, forse, questo partoritore di mostruosità antidemocratiche si dovrebbe chiamare Commissione Affari Incostituzionali e ratifica anomalie italiane.

giovedì 7 ottobre 2010

E voi piangete, Veneri ed Amori, e voi che più avete gentilezza


La tragedia che ha colpito Kolontar, nella zona occidentale dell'Ungheria, è un disastro ecologico senza precedenti.
Una marea di fango tossico è fuoriuscito da un impianto di lavorazione dell'alluminio inondando oltre 40 chilometri quadrati, e seminando devastazione nelle tre province di Veszprem, Gyor-Sopron e Vas. Una morte atroce, piena di sofferenze, dappertutto: un'ecatombe di animali e di piante, l'avvelenamento delle acque, mentre l'equilibrio ecologico a tutti i livelli salta con conseguenze gravissime anche per il futuro. La bonifica dell'area richiederà molti mesi, cioè anni, e (per ora) il ridicolo discorso delle cifre parla di "danni per 38 milioni di euro".
Ma i danni, anche questa volta, sono incalcolabili. Fra le persone (a parte le irreparabili conseguenze per le perdite economiche e la distruzione dell'habitat naturale), una decina fra morti e dispersi, oltre a 123 feriti per ora accertati.
Ma.. nel rincorrersi di notizie tragiche su questa terribile vicenda, c'è da segnalare che, per fortuna, qualcuno non perde la testa: il TG1 di Minzolini, per esempio, sottolinea che, si, il fango tossico è arrivato al Danubio ma, tranquilli, non è disastro, ci avvisa.
E non facciamo i soliti allarmismi. E certo, non è mica (ancora) arrivato in casa del Direttore Minzolini, e nemmeno ad Arcore.

Chi ha cuore, e sa che ogni luogo è la sua casa, pianga senza tema di sembrare scemo, invece. Senza chiudere il cuore alla compassione: guai a rimuovere quanto accade solo perché non è sotto il nostro naso. E anche senza dimenticare che tutti siamo coinvolti, che bisogna opporsi, reagire, esigere giustizia.
Il dolore e l'indignazione per certi fatti è come un gorgo che trascina giù, che rischia di far perdere fiducia nell'uomo e nell'esistenza. Eppure. Credo fermamente che sia necessario tenere stretta la fiducia, la capacità di confidare nel Bene che, seppur attaccato da tutti i lati, esiste, resiste e ha bisogno di noi.

domenica 3 ottobre 2010

Barzellette che non fanno ridere

Perfino fra quelli che, diciamo per "educazione"... non possono non ridere, risate poche e a denti stretti.

Ma che strano..!! eppure è così divertente!.. Ma forse è solo perché questa barzelletta, che il sig. B. ama tanto da raccontare più e più volte, era già vecchia?..
Guardateli bene, quelli che qui sotto ascoltano (in un'ALTRA occasione) la STESSA barzelletta: perché ridono di gusto.

Ma forse siamo noi, che non abbiamo sense of humour? o.O
... sarà forse colpa della solita polverosa e rancorosa "sinistra". Mah. Bah! Boh.
E intanto, visto che non ci pensa nessuno, in attesa che venga in mente a qualcuno, questo moscerino si inginocchia davanti alla comunità ebraica e in ginocchio chiede perdono per chi non sa farlo, non lo farà mai, e nemmeno sa quello che fa - né quel che dice.

mercoledì 29 settembre 2010

29 settembre. San Michele pensaci tu

"Domani" (cioè oggi) "è il compleanno di Berlusconi.. chissà quanti regali gli faranno.." .. è stata l'ultima battuta della Dandini a Parla con me. Oggi è anche il compleanno di Bersani. E' anche il giorno della fiducia (la centomilionesima). Mamma mia che tristezza.
Tanti auguri a quelli che si chiamano Michele e a tutti quelli che compiono gli anni oggi, ma non per questo sono Berlusconi o Bersani.
Michele vuole dire "chi (è) come Dio?".
Nessuno, e infatti San Michele ha il compito di respingere i demoni che osano sfidare il divino potere dell'Amore. E oggi è appunto anche il giorno dell'Arcangelo Michele, il capo delle schiere angeliche. San Michele, datti da fare. Ufficialmente ci affidiamo alle tue armate. E per sostenerle.. che dobbiamo fare noi? per favore, dacci istruzioni.


venerdì 24 settembre 2010

Vivisezione si, vivisezione no: Garattini contro Veronesi

Il noto prof. Garattini è molto noto, anche se non è noto cosa abbia scoperto veramente a favore dell'umanità. Sempre pronti a ritrattare! naturalmente: qualora l'umanità fosse in debito con lui di scoperte importanti, una volta appreso quali provvederemo subito a correggere. Nell'attesa, ci sono da registrare:
1. la sua storica, strenua lotta contro qualunque metodologia di cura preventiva e non invasiva (ad esempio omeopatia, agopuntura ecc liquidate come paccottiglia di ciarlatani);
2. il suo prezioso servizio alle multinazionali di cui sperimenta i farmaci (che di sicuro in parte portano anche benefici all'umanità),
3. e il lungo elenco di cariche e premi di cui apprendiamo sulla sua pagina di Wikipedia.
Ora (forse forte di numerose scoperte attinte con decenni di vivisezioni), il prof. Garattini bacchetta il prof. Veronesi perché quest'ultimo, che si oppone alla vivisezione, questa volta secondo lui "sbaglia, perché la vivisezione è NECESSARIA". Ma (a parte che le scoperte di Veronesi allo stato attuale ci sembrano più pregnanti di quelle di Garattini), anche Veronesi, che ora predica bene, ha le sue responsabilità, e anche notevoli. Se dunque si è deciso a prendere partito, da scienziato, contro la vivisezione, avrà ben valutato la faccenda, no?
E allora anche noi ci chiediamo: ma sarebbe necessaria a cosa, esattamente?
Quando ormai ci cullavamo nell'illusione che la raccapricciante pratica della vivisezione fosse in esaurimento, scopriamo che, a 2 passi da Brescia esiste una vera e propria fabbrica intensiva ("allevamento" non è un termine appropriato) di cani da laboratorio: 2500 cuccioli di beagle vi sono stabilmente rinchiusi in nude gabbie di ferro in attesa di essere spediti, a centinaia al mese, nei rispettivi laboratori di tortura, e continuamente se ne sfornano altri. Ma la cosa più triste è che questo, a quanto pare, non avviene più per scopi "medici", intesi come volti a sconfiggere malattie: ma in primo luogo per la cosmetica e, in medicina, per obiettivi non proprio indispensabili. Sono dunque fabbriche in espansione, per un business che non conosce crisi in quanto è volto non alla "salute" ma al SUPERFLUO: scoprire magari come far resuscitare miliardari ibernati (danni energetici relativi a carico della comunità), come vivere 150 anni o sembrare giovani quando si è vecchi. E allora ai fautori della vivisezione diciamo: tutto l'orrore, tutta l'immane sofferenza che questo business scatena, vi porterà denaro; certo. Ma morite pure voi. Nel frattempo, vivendo con un cuore di pietra non si vive davvero, si diventa zombie. Gente che per dormire ha bisogno di pillole, per scopare di porno e viagra, eccetera.
E per concludere: altro che pratica "necessaria alla scienza". Altro che mandare in estinzione una pratica ormai obsoleta. Fare grana non è mai obsoleto, e mai lo sarà, spetta a noi combattere la causa persa di opporsi alle derive dell'avidità.

DOMANI SABATO 25 SETTEMBRE :
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
PRESIDI A MILANO, TORINO, CATANIA, NAPOLI, PARIGI

mercoledì 22 settembre 2010

Censure ridicole

La RAI blocca lo spot promozionale di “Parla con me”: 30 secondi in cui si vede Max Paiella che fa una parodia di Augusto Minzolini, il pregiato direttore di RAI1 che racconta le notizie taroccandole secondo le convenienze di chi ha più potere dei sudditi utenti del servizio pubblico. Nel promo il finto direttore del Tg1 dialoga con la Dandini che alla fine, delusa dalle sue affermazioni minaccia di chiamare il più brillante Mentana. Naturalmente NON è censura, secondo l’azienda: semplicemente “il promo, così congegnato (così congegnato..??), è INOPPORTUNO”, ha spiegato viale Mazzini; senza spiegare come avrebbe dovuto essere congegnato.
Il direttore del Tg1 avrebbe "negato il suo consenso alla messa in onda", in quanto "non avrebbe apprezzato" l’imitazione di Paiella, scrive oggi Repubblica.
E noi vorremmo domandare, a Minzolini (e alla RAI): ma allora quello era il VERO Minzolini, ripreso a sua insaputa in un momento di intimità? Oppure stiamo parlando di uno spot da lui stesso commissionato con soldi suoi a fini personali (come sponsor di se stesso) o per essere trasmesso su una sua tv personale e privata?
Se la risposta è una di queste due, niente da dire.
Ma se, come più probabile, stiamo parlando di un imitatore che sberleffa un personaggio pubblico sulla tv del servizio PUBBLICO, da quando in qua per trasmettere una sua imitazione tale servizio deve dipendere dall'autorizzazione dell'imitato?
Censure ridicole, ma non per questo meno tragiche.

APPUNTAMENTO A ROMA: 8 ottobre 2010, h. 11 davanti alla Rai, viale Mazzini.

La carica dei centomila cuccioli

Cuccioli umani di tutto il mondo scendete in piazza contro le strazianti torture inflitte ai cuccioli animali di ogni specie, ordine e grado dall'industria del profitto: un abominio perpetrato in nome della "salute umana".. e già sarebbe inaccettabile; ma per giunta è volto solo all'avida rincorsa verso nuovi brevetti per nuove macchine macina-soldi.
Crudelia De Mon? una sdolcinata idealista, in confronto agli orchi di Green Hill.. andate a vedere questo link.



Noi POSSIAMO SEMPRE fare qualcosa: se non potete venire a Roma, fate un post sul vostro blog e se non l'avete fate girare i post degli altri, condividete su fb, commentate i post che esistono, mandate mail ai vostri amici, suonate le trombe in tutti i modi che conoscete.. chiamiamoci tutti a rapporto; di qualunque età o ceto, di qualunque credo o partito politico siamo, ricordiamoci che combattere contro la barbarie - fosse anche perpetrata contro l'ultimo degli animali, sostiene i diritti di tutti.
Non fatevi ingannare dalla surreale argomentazione che "esistono problemi più importanti". Ogni problema umano si fonda sempre sulla stessa causa: l'avidità che a sua volta si sorregge su ignoranza e crudeltà.

domenica 19 settembre 2010

Una richiesta precisa a Boeri, Onida e Pisapia

Scrive Repubblica (ieri) che "il centrosinistra milanese sta vivendo come un momento epocale la sfida tra Giuliano Pisapia, Stefano Boeri e Valerio Onida". Aggiunge il Sole24Ore (oggi), che nella sfida di Milano "si giocano anche le sorti del Partito democratico, e più in generale del centrosinistra". Bè!.. Immagino alveari di agitazione intorno ai candidati, un incessante brusio di suggerimenti... e allora, non sia mai che sto zitta.
Ecco che anche qui (a prescindere dal "centrosinistra" e dagli schieramenti classici) anche un moscerino che nessuno sente avanza il suo bzzbzzzbz impercettibile - e cioè una richiesta in 3 punti a tutti e 3 i candidati (rigorosamente in ordine alfabetico), come segue:

Cari Boeri, Onida e Pisapia, per favore:
1. indicete una CONFERENZA STAMPA congiunta.
2. qui, dichiarate a chiare lettere che, comunque vadano le primarie, se per caso uno di voi sarà eletto, gli altri 2 si impegnano a sostenerlo lealmente.
Non so, tanto per dire qualcosa a casaccio, per la serie "sognare non costa niente":

3. fatelo con poche parole, parlando poi ciascuno un pochino di sè.. ma poco: lasciando più spazio possibile alle domande di tutti.
4. E magari, dato che siete tutti maschi.. dite qualcosa anche alle donne e sul ruolo delle DONNE.
Questa legittima richiesta da Radio Moscerino avanzo (senza tema di smentite) anche a nome di molti altri elettori che la pensano come me: cioè di quelli che, qualunque sia, o siano stati gli schieramenti a cui hanno dato fiducia in passato, oggi vorrebbero schierarsi dalla parte della civiltà ormai ai minimi termini (senza la quale è anche inutile farsi qualunque illusione di democrazia).
Si attendono invano risposte.. ma non si sa mai, a volte anche cose inattese accadono.

sabato 18 settembre 2010

Cos'hanno in comune i Sindaci di Adro e i Presidenti del Consiglio?

In generale niente. Nello specifico, cioè finché i ruoli menzionati sono coperti dai signori Oscar Lancini e Silvio Berlusconi, riscontriamo almeno 3 cose in comune:
1. entrambi sono stati accusati di gravi reati
2. entrambi sono stati soccorsi da leggi che hanno mandato i reati in prescrizione
3. per entrambi le ciambelle di salvataggio sono scaturite dal ricco pacchetto di leggi ad hoc varate dal Governo Berlusconi.
..su cui QUI, QUO, e QUA trovate alcune informazioni.

In questi giorni il sindaco di Adro gode anche di nuova popolarità perché (illegalmente ma alla luce del sole delle Alpi, nella certezza totale di restare impunito) ha portato a termine una piratesca operazione, "presentata come una grande vittoria del popolo padano", consistente nella presa in ostaggio della scuola pubblica per fare propaganda di partito fin dalle elementari. Sorvoliamo sul fatto inspiegabile che (che io sappia) la magistratura non abbia ancora aperto un'indagine d'ufficio. Desidero invece mettermi nei panni di chi questa operazione l'approva, perché pensa che basti pagare per scavalcare leggi e giuramenti di fedeltà nonché comprare il Colosseo o la scuola elementare del paese. O di chi approva ch si lascino a digiuno i bambini poveri (senza porsi nemmeno la domanda: ma perché non recuperare le rette non pagate coi pignoramenti, come si fa con le multe, invece di umiliare i BAMBINI?). Ecco, mi metto nei panni di un elettore autoritario, col cuore di Scrooge e senza rispetto per la pluralità, e capisco che su questo tipo di abusi, per definizione, non abbia niente da dire.
Ma se l'abuso tocca ANCHE gli elettori di questo sindaco, che dunque abitano in quella zona, e sono direttamente coinvolti dalle conseguenze, chiedo: non vi fa paura un sindaco che, in veste di imprenditore, scarica abusivamente nelle fognature liquidi tossici e metalli pesanti in quantità tale da causare danni e il blocco del depuratore consortile di Adro, Capriolo e Paratico, e da inquinare il VOSTRO stesso fiume, la "vostra" stessa sacra terra "padana"? E mi fermo qui perché immagino che di quello che viene dopo, fiumi e terre "degli altri", mare eccetera non ve ne importi niente. Ma lì, sull'OGLIO, non ci abitate anche voi? delle conseguenze che continueranno ad avvelenare VOI non vi interessa nulla? O davvero siete così ingenui da pensare che quell'inquinamento sia sparito, dissolto nel nulla? E soprattutto: ma DAVVERO vi fidate di uno che fa queste cose?
Predatori a casa nostra, ma anche VOSTRA.

Aggiornamento!! h. 17, sabato 18 settembre:
dopo diverse interrogazioni parlamentari, proteste di consiglieri regionali, una mobilitazione popolare a Adro, e svariate proteste individuali (per esempio di una signora che si è rifiutata di mandare le sue due figlie a scuola), arriva finalmente la richiesta della signora Gelmini (che dovrebbe essere il Ministro dell'Istruzione di tutti) per la rimozione dei simboli di partito dalla scuola di Adro; e - io aggiungo - spero anche per lo sbattezzo dal nome dell'ex ideologo della Lega a cui la scuola è stata (anche questa volta illegalmente) intitolata.

venerdì 17 settembre 2010

Un guizzo a Milano, da non perdere

A Milano, fino a domenica 19 settembre, ancora si parla di cinema, musica, politica internazionale, architettura, migrazione, ambiente, energia, diritti.. e lo si fa liberamente, con l'aiuto di 300 persone che parlano 15 lingue diverse, accolgono ospiti, avventori e appassionati, traducono e sottotitolano i film, illustrano quel che si può ancora vedere..
é la piazza del Milano Film Festival, un luogo in cui si possono criticare i politici e i mass media, c'è un parco in cui ballare, e spaziare in un programma di centinaia di appuntamenti che presenta le ultime opere di registi di culto, le sperimentazioni e le scoperte di giovani sconosciuti. Siete nei paraggi? dovete venire!

PS- Sabato mattina, magari, prima di dedicarsi ai film... si potrebbe fare anche un fantozziano (perché forse piovoso!) ma civilissimo saltino ad Adro...
:D

giovedì 16 settembre 2010

Riguardo all'annunciata esecuzione di Teresa Lewis

Vi ricordate della ragazza incinta che, recentemente in Afghanistan, è stata PRIMA maciullata con 300 (TRECENTO) frustate e subito DOPO uccisa con 3 proiettili in testa? Bene, il suo "complice" nel delitto, cioè colui che lei amava illegalmente (o che l'ha messa incinta stuprandola, non si sa), è stato condannato a pagare una multa e rilasciato con una ramanzina.
Paese che vai, "cultura" che trovi.. cambiano la truculenza dei modi e dei metodi, e anche l'effettiva concezione di che cosa sarebbe un delitto.
Ma (oltre al concetto aberrante di punizione/vendetta) non cambia troppo la sostanza riguardo agli "equilibri" fra i sessi: se non ci solleviamo in tantissimi, in Virginia, fra circa una settimana verrà giustiziata con iniezione letale una donna che, contro ogni evidenza, è stata condannata come responsabile di un delitto in realtà orchestrato da un uomo (per stessa ammissione di costui), il quale viene spedito in galera ma risparmiato.
Questa storia ci dice che Teresa è una strana colpevole, che ha collaborato con 2 strani killer a far uccidere il marito. Strana lei, perché ha agito come una bambina e ha poi collaborato allo stesso modo con gli inquirenti. Strani loro, perché sono i veri ideatori e mandanti del delitto, interessati al premio dell'assicurazione, e che si sono serviti di lei come strumento per arrivare ai loro scopi.
Io sono tra quelli che pensano necessario opporsi a OGNI pena di morte; e a maggior ragione se si tratta di minori, o minorati mentali, come è il caso di Teresa; che non si rende ben conto di quello che le succede intorno. Last, but not least, penso che non dovremmo lasciarci sfuggire quelle sfumature che denunciano un sistema culturale e penale che (si parli di bianchi o neri, di maschi o di femmine) ha 2 pesi e 2 misure. Se vuoi firmare l'appello URGENTE in difesa di Teresa, lo trovi QUI.

lunedì 13 settembre 2010

Fasci leghisti, scuole leg/oraniche

Dimenticate le aquile reali, i fasci littori, le foto dei re e dei presidenti, i simboli della religione di Stato o di quelle che la vorrebbero sostituire. Dimenticate i crocefissi alle pareti delle scuole di ogni ordine e grado e anche le madrasse dove si studia solo il Corano.Tutta robetta superata, ispirata a principi arcaici e, francamente, anche soggetta agli scoccianti iter burocratici che prevedano che, per quanto autoritaria, una qualche autorità (appunto) la imponga e la renda operativa.
Lungaggini del passato. Adesso ci ha pensato la Lega a produrre il modello nuovo, la sintesi della SCUOLA PUBBLICA non libera per eccellenza e non liberamente efficiente: la scuola tappezzata dai simboli del partito; cioè, di "un" partito, che in teoria sarebbe ancora uno dei tanti, ma si deve considerare come l'unico.
Simboli del partito sugli ingressi, sui banchi, sui vetri, sugli stipiti eccetera.. il tappezzamento più radicale che sia mai stato concepito per qualunque edificio pubblico (d'altronde dove c'è una certa tendenza ad esagerare, si esagera).
Queste le scelte "architettoniche" e simboliche. Va da sè che la scelta conseguente degli insegnanti, dei programmi e dei metodi farà pendant, e l'atmosfera che di conseguenza si respirerà nella scuola sarà in tinta.

Scusa? ...Non è possibile? insegnanti e programmi devono seguire i criteri della scuola pubblica? Ma checcavolo state dicendo? dove credete di essere, a Roma ladrona?
Qui siamo in "Padania", uno Stato libero e indipendente i cui amministratori prendono fieramente lo stipendio da Roma ladrona, e fieramente se ne sbattono delle leggi, di chi si sente "italiano", di chi sostiene altri partiti, e insomma, in sostanza: di chi crede ancora alle superstizioni democratiche.
E la Gelmini cosa fa? scatena un altolà, richiama all'ordine i prepotenti che scavalcano tutte le regole?
ma va'.... arriccia il nasino occhialuto e dichiara severa che è un'esagerazione, che lei non può approvare; e tira innanzi. Siamo pur sempre dei servetti che percepiscono uno stipendio da ministri, mica dei Ministri.

lunedì 6 settembre 2010

33 frustate a Cristo, 198 frustate a Sakineh, 24 rose rosse da Totti

Voi che per caso passate di qua, vi chiedo di ascoltare anche la voce di questo moscerino. Per la famosa legge del "collegate i puntini", provate a seguirmi un momento, e vedere che disegno apparirà. Mi interesserebbe il vostro parere!
1. Sakineh
Solo una fra TANTE, eh, beninteso; ma di cui ora sappiamo: frustata 99 volte davanti al figlio adolescente, incarcerata per quasi 5 anni in un braccio della morte non precisamente in Svizzera, condannata per questo e quello, assolta per quest'altro, ricondannata di nuovo, in attesa di esecuzione a pietrate, previo interramento fino al busto, e si intende con pietrate non troppo grandi, in modo che non rischi di morire troppo in fretta; nel frattempo sottoposta a continue torture ripetute, false esecuzioni, eccetera, e ora (precisamente IERI) RI/frustata altre 99 volte. Altre NOVANTANOVE VOLTE.
2. Cristo
Quì, per inciso, ricordiamo che (perfino nella più truculenta scena di Mel Gibson), perfino Cristo - cioè la più celebre vittima-simbolo del supplizio crudele per eccellenza - ha ricevuto "solo" 33 frustate (TRENTATRE', un terzo di quelle inflitte a Sakineh a ogni macabro turno): e, pur essendo un uomo nel fiore degli anni, ne è uscito carponi e già quasi morto ammazzato.


3. Le reazioni e l'inspiegabile escalation
Il figlio di Sakineh, traumatizzato a vita, fa della sua esistenza una missione in favore della madre, la quale diventa simbolo di tutte le lotte a una barbarie che è inutile commentare. Di fronte all'indignazione che sale dal basso, naturalmente molti Governi son costretti a fare pressioni MA, anziché mediare in qualunque modo, il Governo di Amadinejad alza esponenzialmente la posta vomitando sempre nuove crudeltà, virulenza e perfino attacchi diplomatici.
4. L' (apparentemente) inspiegabile accanimento
Il tutto, per cosa..? per una donnetta indifesa, insignificante.. che bastava far fuori come centinaia di altre, dopo aver spauracchiato le folle interne e averci fatto divertire i carcerieri quanto basta; e che, se davvero ora "creasse dei problemi" al regime (come ha detto quel vigliacco imperdonabile di Lula) basterebbe torturare in privato e far fuori con discrezione millantando un suicidio, un infarto, che ne so.. E invece NO.
La si tiene lì, bene esposta alle folle dei Paesi più lontani, e la si rotola fra le grinfie fra mille torture, ma tenendola attentamente in vita, e intorno a lei si alzano le poste in gioco.
5. Il vero valore della posta
In un mondo di sani di mente nessuno se lo potrebbe spiegare.. eppure tutto questo ha un preciso senso.
Scartiamo l'idea, per il momento, che tutto questo possa essere una banale tiritera di provocazioni preparatorie a una bella guerra atomica. E concentriamoci invece su di LEI: la donnetta.
Perché di LEI, si tratta: e come si sa in una certa "cultura" la donna NON deve avere identità, ma esser poco più che una cosa; un oggetto di scambio a cui è negato perfino avere una faccia. Cosa molto importante! perché se ai maschi della tribù viene insegnato odio per le donne (e l'importanza del loro valore come oggetti di proprietà, di status e di valvola di sfogo per la popolazione solo maschile), è VITALE che l'estraneità sia massima. "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore".. ve lo ricordate? Se le donne sono ombre tutte uguali, è ben difficile che si sviluppi fra i maschi una qualche empatia per loro.
E allora, qui, non di "Sakineh", si tratta, ma della DONNA.
Di tutte le donne: e quello che avviene sulla sua pelle è un messaggio al mondo intero, e anche una chiamata alle armi. Credete davvero che, dai Paesi "civili" alle remote pietraie di luoghi dimenticati, tutti siano solidali con lei..? Io credo, piuttosto, che come di fronte a una partita di calcio, un'immensa moltitudine di miserabili, poveracci frustrati e provati dalla vita, guardi alla POSTA in gioco in questo calvario come al simbolo dell'unico potere che gli resta (o che potrebbero conquistare): quello su un piccolo mondo, un impero in miniatura che, pur nelle condizioni di povertà più estrema, è pur sempre loro riservato: una ancor più miserabile DONNA su cui spadroneggiare e sfogarsi. Questo, in attesa del paradiso, è il premio terreno che viene offerto a tutti i chiamati alla Guerra Santa dell'autoritarismo islamico, e non è un premio da poco.
La Donna è sempre stata gettata in pasto dai potenti alla marmaglia, premio agli sgherri, trofeo nei saccheggi; un inesauribile bacino di merce di scambio, gratis, cui attingere per placare le folle e consentire ai potenti di fare i propri porci comodi, mentre le tensioni si sfogano nei milioni di rivoli di botte e soprusi domestici.
6. Donne, ricordatevi che avete un compito
In tutto questo, noi donne siamo tutte coinvolte. Donne non accettate di essere complici; non vendetevi, non siate distratte.
7. E Totti che c'entra?
Grazie, Totti, per quel gesto di gentile cavalleria che ti ha fatto posare 2 dozzine di rose ai piedi di una vittima che non è "anche" una donna, ma LA DONNA. Ora dicono che sarai spaventato dalle reazioni... non esserlo: rivendica quel gesto, rifallo mille volte.

Veniteci in aiuto, voi maschi. La schiavitù di una donna è un piatto di lenticchie di fronte ai regni sfavillanti che l'amore restituisce nella libertà reciproca.

If you pay the price, she'll let you deep inside, but there's a secret garden she hides.

sabato 4 settembre 2010

Bossi la vede "male"

CHIAVARI; ventennale della Lega Nord Liguria, 3 Settembre
Bossi: ''Speriamo che Fini non dia fuori di testa perche' altrimenti Berlusconi avrà difficoltà a trovare i numeri. La vedo male''.



E se lui la vede "male", noi, anche senza reali illusioni.. ma ci sentiamo un filino meglio.
Come un refolo insperato, mentre sotto la soffocante cappa, le vele vuote; tutto intorno, da tempo, solo il deserto di onde ferme, le gallette quasi finite, lo scorbuto che avanza.
In questi frangenti.. anche il refolo più lieve può ridare speranze.

lunedì 30 agosto 2010

Islamizzazione autoritaria e omertà leghista

Con buona pace della Lega Nord, del sig. Bossi e compagnia bella tutta, della Santanché (La Destra), del Ministro all'Istruzione sig.ra Gelmini (Pdl) e del suo zio prete berlusconiano, il sig. don Gelmini, del Ministro (Pdl) alla Pari Opportunità sig.ra Carfagna (Pdl), il sig. Mu'ammar Gheddafi ha impiantato il suo circo a Roma, dove ha assoldato 500 ragazze procacciate da "agenzia specializzata" (dice niente..?), e ha annunciato al mondo intero che:

L'EUROPA SIA (SARA') ISLAMICA.
a cominciare proprio da un terzetto di sue "hostess" italiane già convertite, le altre a seguire; per cominciare si facciano fotografare tutte con un vistoso librone dal titolone in copertina: "Il glorioso Corano" (e loro giù a far foto, e da testimonial al Libro brandito da chi le vorrebbe col burka; son pagate per questo del resto).


Reazioni dai noti BALUARDI contro l'islamizzazione? NESSUNA. Tocca pestare i piedi solo alla "sinistra" che, si sa, secondo la propaganda ufficiale vorrebbe arabizzare l'Europa.. non è strano?

Rassegna omertosa:
Il Giornale (l'accento sulle donne "più rispettate in Libia che in Italia..)
L'Occidentale (da oggi anche piuttostto orientale)
Lega Nord (neanche una parola)
Ahhh.... Oriana, dove sei?? chi glielo fa il culo, adesso, a questi ipocriti complici di dittatori e integralisti?

E Berlusconi? Bacia le mani.

Se volete qualche cronaca dalla stampa NON antiislamica per eccellenza (che attualmente sta rigorosamente zitta) qui Il Sole24 ore e ADN Kronos.

E noi? facciamo girare:

sabato 21 agosto 2010

Pietà per le donne. Pietà per l'Iran. Pietà per l'Afghanistan. 28 agosto: mobilitatevi tutti.

Gli scribi e i farisei condussero a Gesù una donna e, pòstala nel mezzo, gli dissero: «Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, comanda di lapidare tali donne; tu cosa ne dici?» Dicevano questo per metterlo alla prova e poterlo accusare. Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra.
Ma, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra contro di lei». Poi, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. Essi, udito ciò, accusati dalla propria coscienza, lasciarono cadere le pietre e se ne andarono ad uno ad uno. Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; vai e non peccare più»
. Giovanni 8, 3-11


Niente è cambiato, se non in peggio?
Prendiamo a prestito le parole di Bernard-Henri Lévy (Corriere della Sera, 18/8/2010):
"Ha già subito la pena delle 99 frustrate, sotto gli occhi di uno dei suoi due figli. Ora Sakineh Ashtiani attende nella prigione di Tabriz, in Iran, dove è rinchiusa da 5 anni! la sentenza sul suo caso, fissata per il 21 agosto: è accusata di «complicità» nell'omicidio del marito. Rischia la morte per LAPIDAZIONE.

Questo è un nuovo appello per Sakineh Mohammadi Ashtiani (..). Questo è un appello in extremis.
È stato firmato, oltre che dall'autore di queste righe, da altre 17 personalità, scrittori, attivisti dei diritti umani e politici, sia uomini che donne, indignati, tutti, dal persistere di questo abominio nel ventunesimo secolo: Wole Soyinka, Patrick Modiano, Milan Kundera, Jorge Semprún, Ségolène Royal, Rachida Dati, Simone Veil, Marjane Satrapi, Juliette Binoche, Mia Farrow, Bob Geldof, Taslima Nasrin, Ayaan Hirsi Ali, Jody Williams, Sussan Deyhim, Yann Richard, Elisabeth Badinter. Ci auguriamo che la loro voce trovi ascolto a Teheran.
(..) Il suo avvocato, Hutan Kian, non ha perso tempo per ricordare che Sakineh era già stata assolta da tale accusa nel 2006. (..). Kian ha aggiunto che la «giustizia» si accanisce sul suo caso solo «perché è una donna», che vive «in un Paese dove alle donne vengono negati i diritti più elementari».
(..) È nostro dovere rispondere con urgenza alle suppliche dei figli di Sakineh, che ci implorano di non chiudere gli occhi davanti a queste macabre macchinazioni del regime iraniano, per non permettere che il loro «incubo si trasformi in realtà». A nome di Sakineh, è urgente rivolgersi alle autorità affinché venga revocata la sua condanna a morte, in qualunque forma essa sia, e la donna venga rilasciata senza indugio, riconoscendo la sua innocenza.
In Iran, ogni anno, decine di donne sono condannate alla fustigazione, lapidazione e altre forme di punizioni raccapriccianti. È nostro dovere intervenire presso le Nazioni Unite per ricordare al regime dei mullah le promesse fatte nel 2002 e nel 2008, riguardanti appunto l'abolizione di queste punizioni. Se in questo momento è a rischio la vita di una sola donna, non dimentichiamo che sono a rischio la libertà e la dignità di migliaia di altre. Ricordiamo infine che è a rischio anche l'onore di un grande Paese, ricco di una splendida cultura millenaria, che non può e non deve riconoscersi, davanti agli occhi del mondo, nella maschera sanguinolenta di un volto di donna sfigurato dai colpi di pietra. Pietà per Sakineh. Pietà per l'Iran". (Bernard-Henry Levy)





Rilanciamo, qui, questo invito del loving Army,
chiedendo a tutti di condividere, sul proprio blog e su fb, la chiamata alla mobilitazione: pubblicando l'immagine dell'iniziativa del 28 agosto e questo link all'appello.

martedì 17 agosto 2010

Ti portassero in piazza con chiodi e catene

Mi dispiace, stimati quotidiani professionali, avete sbagliato titoli. Che tra ieri e oggi sono stati:
Afghanistan, coppia di adulteri lapidata dai talebani (quotidiano.net). Afghanistan, talebani lapidano coppia di amanti ventenni (ilmattino.it). Afghanistan, coppia lapidata dai talebani per adulterio (it.reuters.com). Afghanistan, lapidata coppia di amanti (ansa) .. dobbiamo continuare? non serve, i titoli sono tutti uguali, e anche i trafiletti che riportano l'ennesima notiziola senza importanza, distrattamente.
E invece hanno ragione le Donne Ultraviolette, che titolano:

Ti portassero in piazza con chiodi e catene. L'inferno delle donne e di chiunque abbia un cuore.
questa una sintesi della nota:
Erano solo 2 ragazzi di vent'anni, che si amavano. Sono stati trascinati in piazza a mani legate, due bambini stravolti dal terrore, e tempestati a pietrate fino a morirne.
Si può immaginare qualcosa di più spietato, qualcosa di più inverosimilmente atroce?
Benvenuti all'inferno: un luogo dove è peccato criminale amarsi, e giustizia morale odiare, torturare e uccidere.
Non è cambiato niente, anzi, tutto continua tragicamente a peggiorare. L'Afghanistan era e resta l'inferno delle donne e, per estensione, dei bambini, di tutte le persone che hanno un cuore, degli animali e della natura stessa.
Ecco cosa scriveva il Chicago Tribune nel 2002:
"... Shazia ha solo 13 anni. La sua voce si ode a malapena. Circondata da adulti, si morde le unghie e tira la sciarpa nera di velo crespo sul viso. E' una delle criminali incallite detenute all'interno delle mura umide e inaccessibili del carcere provinciale femminile di Kabul. Il suo crimine: scappare dal marito 45enne che è stata costretta a sposare e che la picchia. La prigione è piena di ragazze appena teenager accusate di crimini come essersi innamorate all'aver avuto rapporti illeciti, esser scappate da parenti inflessibili o da mariti violenti. In Afghanistan le esecuzioni che contraddistinguevano il regime talebano sono finite, ma sopravvive la legge islamica che risale al VII secolo, con le sue rigide tradizioni culturali. (..) Le leggi tribali permettono ai genitori di far imprigionare, e addirittura uccidere, le ragazze che perdono la verginità, infangano l'onore della famiglia innamorandosi di pretendenti inaccettabili o cercano di divorziare. (..)
Il vice della sicurezza di Kabul spiega che anche le donne che fuggivano dal marito venivano uccise, ma "adesso non lo facciamo più, le mettiamo in prigione per tre o quattro mesi. Questa è una società islamica. Se lasciassimo fare alla gente quello che vuole, in breve tempo la metà della popolazione si ritroverebbe malata di AIDS.'
(..) In base all'accordo di Bonn del 2001 il governo provvisorio afghano aveva, anche il compito di ripianificare il sistema di giustizia penale e garantire i diritti umani; ma in mancanza di nuove leggi l'Alta Corte è ritornata ad usare la Shariah dell'Islam in vigore prima dell'avvento dei talebani, però con più indulgenza. (..) questo tipo di punizioni potrebbe essere reintrodotto ma, in base alla legge Shariah, chi ha commesso adulterio dovrebbe essere lapidato a morte se l'accusa venisse sostenuta da 4 testimoni oculari di sesso MASCHILE, mentre all'epoca dei talebani non c'era neanche bisogno dei 4 testimoni. (..) 'Naturalmente i talebani procedevano alle esecuzioni senza prove, senza alcuna conferma. Non usavano la vera Shariah. Volevano soltanto terrorizzare la gente. Noi siamo più morbidi'. Essere più morbidi in questo caso significa mettere queste donne, perseguitate dalle loro stesse famiglie, in prigione per mesi o anni invece di ucciderle subito.
Nelle celle nude e tristi si trovano ragazze (..) la prigione fornisce solo pane ed acqua per la maggior parte dei pasti. Le donne non possono far altro che stare sedute, parlare o passeggiare in pochi metri. Guardano fuori da una finestra chiusa da sbarre di ferro e un lacero paravento; dormono su materassi sottili gettati sul pavimento, coperte e cuscini non lavati da mesi, in celle puzzolenti piene di scarafaggi. Nonostante questo diverse di loro preferiscono trovarsi là dentro che nelle strade di Kabul dove, secondo la guardia carceraria, verrebbero uccise dalle loro famiglie
".
dal Chicago Tribune, 28/04/02: Le leggi afghane opprimono ancora le donne. Rifiutare un pretendente o lasciare il marito porta alla galera, di Noreen S.Ahmed-Ullah
... 8 anni sono passati. Cosa è cambiato? Niente, se non in peggio: altri fiumi di lacrime e di sangue sono stati versati, altri se ne stanno versando e le chiuse dell'orrore restano aperte.

L'Afghanistan è l'inferno delle donne e di chiunque abbia un cuore. Ma intorno all'Afghanistan già molti altri Paesi applicano una Sharia altrettanto crudele, anche se meno sgangherata nelle apparenze. Tutto questo è un incubo che si consuma in una sorta di rassegnata indifferenza; ma forse un esame di coscienza dovremmo farlo tutti.

lunedì 16 agosto 2010

Dardeggiamenti...!

fra i 5 milioni di blog ultimamente premiati con il Premio Dardos c'è anche il Partito dell'Amore, che onore!

ritiro il prestigioso premio da Mari e le altre, di Amore contro anoressia, un blog ai miei occhi molto prestigioso, per svariati motivi:
1. come il mio si appella all'amore - una cosa alquanto fuori moda, se non come pretesto pubblicitario; siamo fuori moda tutte e due, il che già ci accomuna non poco;
2. come il mio, anche il blog di Mari e le altre fa parte dell'imponente armata del Loving Army, il che addirittura ci apparenta..
Un premio in famiglia, insomma, che dovrei girare ad altri 15 blog (solo 15!? .. perché non 1.500?). Ok, vero - queste sarebbero le regole, però se nessuno si adombra io mi limiterei a 10, e a mia volta lo giro a:

1. (OVVIO!!!) alla Rivoluzione del Pensiero, di Ondina
2. a Il blog di RobY Bulgaro, di Roby
3. a Informare è un dovere, di Andrea
4. a Puntolineasuperficiereanto, di Reanto
5. a Eco della Terra
6. a La Teiera volante, di Lucien
7. a 31 canzoni
8. a La Forza delle Donne, di Desaparecida e Giovanna
9. a Per Stefano Cucchi, di Ilaria
10. a Oltre il fondo, di Eraserhead

Manca il Rospo dalla bocca larga (altro spernacchiante soldato del Loving Army), ma solo perché ha già ricevuto (e prontamente, affettuosamente spernacchiato) lo stesso premio da altri. Se solo fossi Billy Christal mi piacerebbe premiare un sacco di gente... ma per me che sono un moscerino 10 winners sono già troppi!

Grazie ancora a Michiamomari, detta Mari e le altre, e baci a tutti in stile Wanda Osiris da Gioia, che - senza alcun timore di apparire sentimentale! e anche a nome di voi tutti - invoca ed eternamente senza posa invocherà: LA VERITA', VI PREGO, SULL'AMORE!

lunedì 2 agosto 2010

Un Governo assente OGGI






Un governo assente oggi, non solo ammette il fallimento dello Stato sui veri temi della Democrazia e della sicurezza, ma dichiara che tale fallimento non è un incidente, ma un progetto.
Secondo me, eh. E finché si potrà dire quello che si pensa.

Cliccando QUI trovate la diretta della commemorazione, a cura del Corriere.

sabato 31 luglio 2010

Da oggi le donne sbattute sul marciapiede dalla tratta delle schiave sono ancora più sole

Da oggi è IMBAVAGLIATO il telefono verde a cui le donne obbligate alla prostituzione si potevano rivolgere per chiedere aiuto: in dieci anni quell'esile filo - introdotto dall'articolo 18 del testo unico sull'immigrazione - ha soccorso 14mila persone.
Una telefonata che, a chi si decideva a farla, costava moltissimo: per tutte, provarci, significava prima di tutto cercare di vincere la paura degli aguzzini. E queste telefonate, oltre a salvare le ragazze, davano anche il via a indagini dai risultati importanti.
Ma ora tutte le postazioni locali, la rete che rendeva il servizio davvero reale, sono state chiuse, con semplice taglio dei finaziamenti.
Resta in vita solo la postazione centrale, quasi inutile, perché le chiamate veramente drammatiche richiedono interventi immediati e un' attenzione reale, non burocratica, possibile solo avendo la conoscenza specifica dei territori.
Da oggi, 31 luglio 2010, tutte queste schiave sono davvero molto più sole, con la loro disperazione e la paura.
E perché il telefono verde per le vittime della tratta delle schiave è stato chiuso?
"Ragioni economiche e di bilancio".
Di chi?
Non certo dello Stato, che grazie al lavoro preventivo di questi servizi risparmia moltissimo, perché, come scrive Don Ciotti, "quando si parla di 'sociale' il costo è spesso un investimento. Una persona che esce dallo sfruttamento e dall'emarginazione, dall'attenzione che le è stata rivolta sviluppa quel legame di corresponsabilità alla base del bene comune. Senza contare che ridurre l'area degli abusi e dei traffici significa fare terra bruciata attorno alle mafie".
E allora, ragioni economiche di chi?
Delle mafie, appunto: che traggono i loro proventi da 3 galline dalle uova d'oro: droga, armi, PROSTITUZIONE gestita attraverso il TRAFFICO DI SCHIAVE.

Si tratta di schiave.

venerdì 23 luglio 2010

Rilancio CHIAMATA PLANETARIA

PAPA BENEDETTO XVI: dove cavolo sei?
Ma sbrigati... guarda che ci finisci pure tu nel baratro, Santo Padre. Davvero non te ne accorgi?
Devo dirtelo io, una donnetta del cavolo, quello che DEVI FARE!??!!!??

O devo correre IO, a fare l'APPELLO PLANETARIO, perché tu non ci arrivi?

Si, mi sa che dobbiamo salvare il mondo con il fai da te - allora Ok, dai, fuori le nostre barchette da salvataggio scrause e diamoci da fare.. per esempio, che ne so, se sapete come si mette un tappo sulla falla questo sito è un posto dove si possono mandare suggerimenti.

Ma forse le nostre idee "tecniche" non possono bastare.. che fare allora?
Bè, per cominciare, prontamente raccolgo l'invito a fare un APPELLO PLANETARIO (noi: al posto del Papa, che sarebbe più adatto di noi ma ha altro cui pensare) lanciato da questo post della Nave sull'onda, che ci fa presente che:

NESSUNO HA FATTO NIENTE PRIMA - eppure è ormai arcinoto che, ben prima della catastrofe di aprile, tutti sapessero quanto fosse rischiosa la piattaforma Deepwater Horizon (detta NIGHTMARE), che ha causato l'inarrestabile marea nera del Golfo del Messico. E NESSUNO FA NIENTE DI SERIO ADESSO: né quelli che ci provano sanno più che pesci pigliare, la faccenda è più grande di loro.
E ora aggiungiamoci pure la marea nera cinese, che (per non essere da meno) ieri hanno scatenato anche in Cina.

Siamo d'accordo sul fatto che la BP dovrebbe, a rotta di collo:
1. convocare una conferenza stampa internazionale
2. riconoscere il proprio crimine, smettendo di minimizzarlo
3. avvisare dei REALI pericoli che il mondo sta correndo
4. chiedere a tutti gli Stati del mondo di mobilitare cervelli e risorse per correre in soccorso IMMEDIATO della catastrofe planetaria.

Ma naturalmente non ci pensano neanche, né sembra rendersi conto del pericolo la "classe dirigente" del Pianeta.
In questi casi, però, le guide morali si ergono indignate, giusto?
Ci pensano loro a tirare per le orecchie gli irresponsabili che potrebbero agire e invece tergiversano.. no?

Poniamo che sia il PAPA, che si erge in difesa del Creato e richiama i potenti alle loro responsabilità..

Bè, ora basta. Fermi tutti! Qualunque cosa stiate facendo: fermatevi, c'è un problema più urgente.
Radunatevi, SUBITO, in un summit internazionale per affrontare insieme questa maledetta marea nera.
E correte a risolvere il più grave pericolo che sia mai gravato sul Creato intero.

...quelli sarebbero tenuti a dargli retta, almeno a far mente locale, no?

E il Santo Padre invece cosa fa?
Niente.
Si occupa di cavilli dogmatici, di detrazioni alla Chiesa e di fare arretrare le donne.

PAPA BENEDETTO XVI: dove cavolo sei?

lunedì 19 luglio 2010

Ave Caesar. Megaphones te salutant.

Una nota signora dal cognome milanese ha militato per apprendistato nella Tv spazzatura facendosi spalmare nuda di cibo in diretta, ma anche come giornalista (nel diritto dei cittadini di essere informati), cioè partecipando in tenute fetish a feste sadomaso.

Dopo questa gavetta militare è divenuta (parole sue) "soldato di Mr. B", e tra i molti ordini che esegue in questa veste c'è una cosa che si chiama "i Promotori della Libertà". E, lei (come il suo entourage) si sente in effetti talmente libera da illustrare con assoluto candore la filosofia della cosa suddetta, come segue: una setta il cui capo è incarnazione divina, dunque ha il verbo, e naturalmente altri verbi non possono essre proferiti, nemmeno per scherzo. Ma la cosa straordinaria è che va bene così... questo, lungi da essere un punto critico, è un VALORE.

ROMA, 17 luglio 2010
SIGNORA DAL COGNOME MILANESE: «Sono un soldato, ci tengo a dirlo. (Le decisioni, ndr) dipendono da Mr. B: tutte le nostre decisioni sono in sintonia con il suo pensiero. Esco proprio da una riunione in cui si è deciso che per una settimana i Promotori della Libertà dovranno far conoscere i successi del governo nel contrasto alla criminalità. (Se invitiamo il Presidente a un evento) è come se il Presidente invitasse se stesso. I Promotori della Libertà sono Mr. B. Quando dico "stiamo valutando" dico che Mr. B sta valutando. Il nostro è un partito basato sul rapporto tra il leader carismatico e il suo popolo. È un modello vincente ed è ciò che Mr. B vuole che sia. Il premier, quando parla al suo popolo, con quel "care amiche e cari amici" salta tutti e si rivolge direttamente agli italiani utilizzando noi come suoi megafoni. Una cosa è certa: comunque vadano le cose il premier andrà dritto per la sua strada e concluderà questa legislatura. Un partito che vince non cambia. Dicendo "Mettere mano all' organizzazione del partito" Mr. B. intende arricchirlo sul territorio, sempre privilegiando il rapporto diretto con i cittadini. Deciderà solo MR. B. Da noi non c' è nulla da mettere a posto. Questo lo dice chi tenta di infangarci con oscure manovre. Le inchieste giudiziarie? Tutte montature, noi andiamo avanti per la nostra strada. Con grande unità. Non ci possono essere correnti. Chi avesse la malaugurata idea di crearle si schianterebbe contro un muro: è vecchia politica, capitolo chiuso».

TRADUZIONE: non mi interessa capire gli ordini. Il nostro ruolo è eseguire. Il termine "Libertà" è stato scelto quale nick name popolare di Mr. B. La folla deve avere il riflesso pavloviano che il nuovo significato di "libertà" è Mr. B., tutti i suoi prodotti di conseguenza sono appetitosi. Il solo ruolo dei "Promotori della Libertà" è pubblicizzare la qualità del prodotto; i dettagli reali sono fughe di notizie che vanno neutralizzate. Non serve capire o discutere gli ordini. Il solo ruolo di tutti è eseguire la volontà del Capo (incarnazione dela Libertà). Siamo un'efficiente struttura di ripetitori, non serve avere una libertà superiore a quello di un megafono che viene acceso o spento. Un'azienda forte non si fa intimidire dalle regole democratiche, provateci e diventerà sempre più dura. Il rapporto col popolo si risolve con i bagni di folla e (capite che è anacronistico mietere il grano) foto sorridenti. Non siamo mica un'azienda dei Soviet, siamo liberi; le regole democratiche, compreso il ruolo della magistratura, sono un fatto superato, che riguarda la vita politica, mica quella aziendale, non ci interessa né ci tange. Se salta fuori che il prodotto è avariato negare, negare sempre, anche l'evidenza, alla fine si stuferanno. Siamo tutti d'accordo che il Capo sia al di sopra della Legge e a respingere ogni forma di controllo democratico sul Capo. Uffa, quante volte devo dirlo che qui nessuno è autorizzato ad andare oltre agli ordini? E' per questo che funzioniamo bene, la democrazia è un cancro, un tarlo, una fonte di scocciature. Il solo ruolo di tutti è eseguire, chi è così cretino da pensare di poter 'pensare' è fuori. Che te ne fai di un megafono rotto? Siamo i megafoni della "libertà" (il Capo).

Ogni riferimento a fatti reali è casuale. Casualmente qui un'intervista condotta da Roberto Zuccolini per il Corriere.