Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

domenica 30 maggio 2010

Manovra e contromanovre. Unite i puntini .. cosa apparirà?

Per concludere con un bel giuoco questa oziosa domenica vi dò alcune notiziole apparentemente scollegate, che potrete collegare a piacere.
1. il Governo presenta la sua manovra, inserendo nella categoria delle "vittime di tagli" anche gli evasori fiscali.
2. le auto blu assegnate in Italia (624.000), che già sono quasi 10 volte di più di quelle assegnate in tutti gli Stati Uniti (73.000), sono aumentate del 2,7 solo nel 2010. Inoltre, grazie a un emendamento di Cosimo Gallo (PdL) i loro autisti (i quali quanti saranno.. un paio di milioni?) godono di imbarazzanti privilegi.
3. I dipendenti pubblici (categoria cui appartengono i nostri politici) sono praticamente autorizzati a delinquere, per esempo abbandonandosi alla corruzione, senza manco rischiare di perdere il posto di lavoro nemmeno se colti in flagrante ritiro di mazzetta; infatti il licenziamento è possibile SOLO se la condanna definitiva inflitta è superiore ai 3 anni.
4. due importanti associazioni di consumatori (Adusbef e Federconsumatori) propongono una contromanovra in grado di raccogliere 52,7 miliardi di euro, cioè più risorse di quella del Governo, senza ricadere sui soliti poveracci. Dichiarano inoltre, senza peli sulla lingua, che il Governo Berlusconi ha "aumentato il debito pubblico di 134 miliardi di euro (pari a + 609 euro a carico di ogn famiglia italiana), con la politica di condoni e perdoni fiscali, previdenziali, ambientali, esattoriali". Fanno inoltre presente che "il varo della più grande operazione di riciclaggio di Stato, cioè uno scudo fiscale 'criminale' per la sua forma anonima di rientro dei capitali tassati al 5%, ha generato disaffezione dagli obblighi fiscali, posto che sarebbe stata 'legittima difesa' il mancato pagamento di tasse, con una evasione fiscale che ha raggiunto 120 miliardi di euro".
5. ma niente paura, con la simpatica tattica dei rumors, è stata fatta circolare la voce che i politici si sarebbero tagliati gli stipendi, per non essere da meno dei colleghi spagnoli e inglesi. Tremonti non mette in dubbio che il taglio verrà attuato. Eppure qualcosa ci fa pensare che al momento buono questo progetto incontrerà intoppi.
Che cosa apparirà?


In attesa di saperlo, accendiamo il registratore, e godiamoci il prestigioso dono che l'autorevole (e "libero") quotidiano "Libero" offre ai suoi lettori: un'intera collezione di DVD gratuiti con i discorsi del Duce.

venerdì 28 maggio 2010

3 milioni di litri al giorno





3 milioni di litri di petrolio al giorno, da 37 giorni, fa ad oggi 110.000.000 di litri di petrolio già fuoriusciti dalla falla, a cui si aggiunge l'immane mole di altre sostanze dissennatamente scaricate in quantità stratosferiche con la speranza di "migliorare" o camuffare la situazione, quali solventi come il Corexit (4 volte più tossico del petrolio stesso), gli esplosivi, il cemento eccetera.
E NESSUNO ha ancora la più pallida idea di come fermare l'emorragia del Pianeta, che lì sta, senza soccorso, come un organismo ferito, con la giugulare aperta.

Chi di noi è disposto a guardare in faccia DAVVERO quello che sta succedendo?
Diciamo la verità... non guardare dà l'illusione che questo incubo apocalittico sia meno vero. O forse.. che forse, chissà.. che mentre ci distraiamo magari.. qualcosa migliori...

Accendi la televisione. I soliti burattini straparlano. Si preoccupano delle loro piccole beghe, e soprattutto di gestire, eternamente, i loro piccoli abusi salvando la faccia e i propri miserabili vantaggi, trafficano senza posa ciascuno col proprio carico di piccoli disastri nazionali, piccole ecocatastrofi, piccole guerre e traffici di ogni genere, piccoli genocidi e latrocini... tutte "piccole" tessere della distruzione da cui è difficile intuire la diretta ricaduta sulle loro minuscole, isolate e privilegiate esistenze. Come lo sono, in scala minore, i gesti distruttivi della miriade di ancor più piccole marionette, quelli che nella propria vita, allo stesso modo, combattono per piccoli successi, sgomitando gli uni contro gli altri in incessanti competizioni, per emergere, per farsi invidiare, per prevalere anche solo un po'.. ancora un altro po'; senza alcuna visione delle ricadute che, in bene o in male, hanno i loro pensieri ed azioni sul mondo, e dal mondo a loro stessi.

Ma questo evento, oggi, ora? Neanche questo, ci dice qualcosa?
Come possiamo non vedere, finalmente e una volta per tutte, che siamo cellule di un organismo in gravissimo e imminente pericolo? Come possiamo illuderci che questa tragedia non presenterà il conto, direttamente e concretamente, a ciascuno di noi?

Con tutta me stessa, sinceramente, io sono certa che, ogni sera e ogni mattina, tenacemente, sistematicamente, senza mai cedere né distrarsi, senza mai disperarsi ma anche senza illudersi che le cose si risolvano "da sole"... prima di immergersi nel sonno e prima di affrontare la giornata io credo che ciascuno di noi dovrebbe raccogliere tutte le proprie forze mentali e pregare per questo Pianeta, chiamare a raccolta il filo dei pensieri collettivo, fare appello alla coscienza planetaria che da qualche parte tesse, dall'energia dei pensieri, la struttura di ciò che si vede.
Io credo che OGNUNO di noi dovrebbe capire, e convincersi, che portare rettitudine e generosità nella propria, singola vita, smettendola di tramare in modo ridicolo per arraffare qualcosa, ma UNENDO ogni energia verso uno scopo comune: questo ci può salvare, solo questo, e va fatto in fretta.

domenica 23 maggio 2010

18 anni dalla strage di Capaci.

Falcone, ti vogliamo bene.
E sinceramente pensiamo che, nonostante le apparenze, sia andata meglio a te che ai responsabili della tua morte.

sabato 22 maggio 2010

Maria Luisa Busi scrive a Minzolini e se ne va

Bè.. non è vero che se ne va del tutto: lascia la mansione di conduttrice. Comunque questa è la versione integrale della sua lettera al Direttore Minzolini:
“Caro direttore
ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell'edizione delle 20 del TG1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali. Questa è per me - prosegue - una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il TG1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori. Una volta era il giornale di tutti, come ha detto il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli: 'la più grande testata italiana, rinunciando alla sua tradizionale struttura ha visto trasformare insieme con la sua identità, parte dell'ascolto tradizionale’.
Amo questo giornale, dove lavoro da 21 anni. Perchè è un grande giornale. È stato il giornale di Vespa, Frajese, Longhi, Morrione, Fava, Giuntella. Il giornale delle culture diverse, delle idee diverse. Le conteneva tutte, era questa la sua ricchezza. Era il loro giornale, il nostro giornale. Anche dei colleghi che hai rimosso dai loro incarichi e di molti altri qui dentro che sono stati emarginati. Questo è il giornale che ha sempre parlato a tutto il Paese. Il giornale degli italiani.
Il giornale che ha dato voce a tutte le voci. Non è mai stato il giornale di una voce sola. Oggi l'informazione del TG1 è un'informazione parziale e di parte.
Dov'è il paese reale? Dove sono le donne della vita reale? Quelle che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla? Quelle coi salari peggiori d'Europa, quelle che fanno fatica ogni giorno ad andare avanti perchè negli asili nido non c'è posto per tutti i nostri figli? Devono farsi levare il sangue e morire per avere l'onore di un nostro titolo. E dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie.
Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, che non possono comprare neanche un divano, figuriamoci mettere al mondo un figlio? E dove sono i cassintegrati dell'Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord est che si tolgono la vita perchè falliti? Dov'è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell'Italia esiste. Ma il tg1 l'ha eliminata.

Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica.
Ma la sera, nel TG1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale.
L'Italia che vive una drammatica crisi sociale è finita nel binario morto della nostra indifferenza. Schiacciata tra un'informazione di parte - un editoriale sulla giustizia, uno contro i pentiti di mafia, un altro sull'inchiesta di Trani nel quale hai affermato di non essere indagato, smentito dai fatti il giorno dopo - e l'infotainment quotidiano: da quante volte occorre lavarsi le mani ogni giorno, alla caccia al coccodrillo nel lago, alle mutande antiscippo.

Una scelta editoriale con la quale stiamo arricchendo le sceneggiature dei programmi di satira e impoverendo la nostra reputazione di primo giornale del servizio pubblico della più importante azienda culturale del Paese. Oltre che i cittadini, ne fanno le spese tanti bravi colleghi che potrebbero dedicarsi con maggiore soddisfazione a ben altre inchieste di più alto profilo e interesse generale.
Un giornalista ha un unico strumento per difendere le proprie convinzioni professionali: levare al pezzo la propria firma. Un conduttore, una conduttrice, può soltanto levare la propria faccia, a questo punto. Nell'affidamento dei telespettatori è infatti al conduttore che viene ricollegata la notizia. È lui che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori.

I fatti dell'Aquila ne sono stata la prova.
Quando centinaia di persone hanno inveito contro la troupe che guidavo al grido di vergogna e scodinzolini, ho capito che quel rapporto di fiducia che ci ha sempre legato al nostro pubblico era davvero compromesso. È quello che accade quando si privilegia la comunicazione all'informazione, la propaganda alla verifica.

Ho fatto dell'onestà e della lealtà lo stile della mia vita e della mia professione. Dissentire non è tradire. Non rammento chi lo ha detto recentemente.
Pertanto:
1) respingo l'accusa di avere avuto un comportamento scorretto. Le critiche che ho espresso pubblicamente - ricordo che si tratta di un mio diritto oltre che di un dovere essendo una consigliera della FNSI - le avevo già mosse anche nelle riunioni di sommario e a te, personalmente. Con spirito di leale collaborazione, pensando che in un lavoro come il nostro la circolazione delle idee e la pluralità delle opinioni costituisca un arricchimento.
Per questo ho continuato a condurre in questi mesi. Ma è palese che non c'è più alcuno spazio per la dialettica democratica al TG1. Sono i tempi del pensiero unico. Chi non ci sta è fuori, prima o dopo.

2) Respingo l'accusa che mi è stata mossa di sputare nel piatto in cui mangio. Ricordo che la pietanza è quella di un semplice inviato, che chiede semplicemente che quel piatto contenga gli ingredienti giusti. Tutti e onesti.
E tengo a precisare di avere sempre rifiutato compensi fuori dalla Rai, lautamente offerti dalle grandi aziende per i volti chiamati a presentare le loro conventions, ritenendo che un giornalista del servizio pubblico non debba trarre profitto dal proprio ruolo.

3) Respingo come offensive le affermazioni contenute nella tua lettera dopo l'intervista rilasciata a Repubblica, lettera nella quale hai sollecitato all'azienda un provvedimento disciplinare nei miei confronti: mi hai accusato di ‘danneggiare il giornale per cui lavoro’, con le mie dichiarazioni sui dati d'ascolto.
I dati resi pubblici hanno confermato quelle dichiarazioni.
Trovo inoltre paradossale la tua considerazione seguente: 'il tg1 darà conto delle posizioni delle minoranze ma non stravolgerà i fatti in ossequio a campagne ideologiche’. Posso dirti che l'unica campagna a cui mi dedico è quella dove trascorro i week end con la famiglia. Spero tu possa dire altrettanto.

Viceversa ho notato come non si sia levata una tua parola contro la violenta campagna diffamatoria che i quotidiani Il Giornale, Libero e il settimanale Panorama - anche utilizzando impropriamente corrispondenza aziendale a me diretta - hanno scatenato nei miei confronti in seguito alle mie critiche alla tua linea editoriale. Un attacco a orologeria: screditare subito chi dissente per indebolire la valenza delle sue affermazioni.
Sono stata definita 'tosa ciacolante - ragazza chiacchierona - cronista senza cronaca, editorialista senza editoriali' e via di questo passo.
Non è ciò che mi disse il Presidente Ciampi consegnandomi il Premio Saint Vincent di giornalismo, al Quirinale. A queste vigliaccate risponderà il mio legale. Ma sappi che non è certo per questo che lascio la conduzione delle 20.

Thomas Bernhard in Antichi Maestri scrive decine di volte una parola che amo molto: rispetto.
Non di ammirazione viviamo, dice, ma è di rispetto che abbiamo bisogno.
Caro direttore, credo che occorra maggiore rispetto. Per le notizie, per il pubblico, per la verità. Quello che nutro per la storia del TG1, per la mia azienda, mi porta a questa decisione. Il rispetto per i telespettatori, nostri unici referenti.
Dovremmo ricordarlo sempre. Anche tu ne avresti il dovere".
Maria Luisa Busi, venerdi 21 maggio 2010

Questo a meno di 2 mesi da questo antefatto:

...Notizia in cui si parla di "bufera su Minzolini"... ma a quanto pare la bufera, più che su Minzolini, soffia sui suoi giornalisti.

mercoledì 5 maggio 2010

Notizie di oggi

Berlusconi dichiara: in Italia c'è troppa libertà di stampa
Bossi dichiara: 150esimo aniversario dell'unità d'Italia è una ricorrenza INUTILE
Scaiola dichiara: in effetti "qualcuno" ha pagato la mia casa al posto mio ma io non lo sapevo
Ciarrapico dichiara: l'inchiesta contro di me perché sono senatore del Popolo della libertà, serve solo ad aumentare i rumors giudiziari a carico del Pdl
..dopo che da una truffa all'altra l'ultima accusa è "gravi fatti di fraudolente percezioni per importi complessivi pari a circa 20 milioni di euro dal 2002 al 2007 e per analoghi tentativi susseguitisi fino all’anno in corso, in danno dello Stato".


Nel frattempo l'estrema destra (il riferimento a questa foto di on. Ciarrapico è puramente casuale) sta organizzando un'impressionante serie di iniziative che si configurano come esplicite e aggressive celebrazioni naziste, aperte apologie del fascismo in polemico attacco ai valori della Resistenza e della Costituzione. La cosa inverosimile è che non sono in nessun modo documentate dai media, però in buona parte hanno ricevuto sostegno (anche economico) dalle amministrazioni.
.. e sono tutte in preparazione della manifestazione nazionale fascista indetta a Roma per il 7 maggio.

Nel frattempo, per "libertà di stampa", il rapporto del Freedom House pone l’Italia 72esima nella classifica mondiale e 24esima su 25 tra gli Stati dell’Europa dell’ovest.
Però tranquilli: come confermano i sondaggi, gli Italiani non sanno di non essere liberi e perciò è come se lo fossero e, "informati" con l'obiettività che questa "libertà" consente, pare non percepiscano niente di strano.

E nel frattempo, il petrolio continua a sgorgare a un ritmo da 5000 - no scusate, hanno corretto: 8000 - anzi, sorry, adesso si scopre che invece sono 60.000 (SESSANTAMILA!) barili al giorno.. sapete quanti sono? quasi un milione di litri al giorno (!).. e nessuno ha la minima idea di come si potrà fare a fermarlo. Se il mare muore, muoriamo tutti, ma anche di questo nessuno dice niente: ci si impegna attivamente come sempre in tutti i tipi di guerre, e riguardo alla catastrofe si parla più che altro di "danni" (economici) e di chi li dovrebbe pagare. Se non fosse che a questo film dell'orrore ci siamo dentro, verrebbe da ridere.

E allora che fare? PENSARE con tutti noi stessi al Bene; confidare nell'Amore: chiamarlo, invocarlo, agire in ogni più infinitesimale sfumatura nella nostra vita costantemente tesi a essere retti e, nonostante tutto, fiduciosi nel potere di ciascuno di noi. Siamo microrganismi. Iniziamo a percepire noi stessi come anticorpi, decidiamo di votare noi stessi a salvare questo mondo nei guai.

PS- e per cominciare.. il 7 maggio: SE siamo a Roma.. non restiamo indifferenti: partecipiamo alla manifestazione ANTIfascista che si terrà in piazza Santi Apostoli. Per testimoniare la nostra opposizione alla "manifestazione nazionale fascista" Potere alla Giovinezza ... incredibile celebrazione contro cui si è inutilmente battuta L'Anpi.