Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

domenica 26 giugno 2011

Sorellanza d'Italia. Tra computer e ramazze le donne si chiamano a raccolta da tutta Italia per Napoli

Avete presente quello che enuncia, là in alto, questo blog..? io ci credo veramente:
Siamo condannati ad amarci, oppure a farci danno tutto il tempo l'un l'altro, come imbecilli.
La seconda: è quella che va per la maggiore, sponsorizzata tutto il tempo dalla cultura dell'individualismo, propaganda leghista in testa.
La prima: quella che discende dalla COSCIENZA del partecipare tutti a un unico destino; di essere tutti parte dello stesso organismo, viene più facile alle donne.
E forse per questo nascono iniziative come questa
QUI: la nota originale partita da Milano, con il dibattito in tempo reale, espresso dai commenti.
QUI: il gruppo su fb di Napoli in rete con Se non ora quando, gestito dalle donne di Napoli
QUI: il blog del Presidio di Napoli, nato solo oggi. Buon divertimento :-))

lunedì 20 giugno 2011

Porre fine all'occupazione della Palestina: un appello dalla società civile israeliana

Riconoscere uno stato palestinese sulla base dei confini del 1967 è vitale per l'esistenza di Israele
Noi, cittadini di Israele, invitiamo l'opinione pubblica a sostenere il riconoscimento di uno Stato democratico Palestinese come conditio sine qua non per giungere alla fine del conflitto e ottenere territori concordati sulla base dei confini del 1967.
Il riconoscimento di tale Stato Palestinese è vitale per l'esistenza di Israele. E' l'unico modo per garantire la risoluzione del conflitto attraverso negoziati, per prevenire lo scoppio di un'altra fase massiccia di violenze e il rischio di un isolamento di Israele nel mondo. 
Una riuscita applicazione degli accordi richiede due leadership, quella israeliana e quella palestinese, 2 soggetti che si riconoscano a vicenda, scelgano la pace e ad essa si considerino vincolati.
Questa è l'unica politica che possa mettere il destino di Israele e la sua sicurezza nelle sue proprie mani. Qualsiasi altra politica è in contraddizione con le promesse stesse del sionismo e con il bene del popolo ebraico.
Noi sottoscritti invitiamo quindi tutti coloro che aspirano alla pace e alla libertà per tutte le Nazioni ad unirsi a noi nel dare il benvenuto alla Dichiarazione di Indipendenza Palestinese e nel sostenere gli sforzi dei cittadini dei due Stati per mantenere relazioni pacifiche sulla base di confini sicuri e di buon vicinato. 
La fine dell'occupazione è condizione fondamentale per la liberazione di entrambi i popoli, per la stessa applicazione della Dichiarazione di Indipendenza di Israele e per un futuro comune di pacifica coesistenza.
Seguono numerosissime firme. Fra i numerosi firmatari ci sono nomi di grande rilievo in Israele, come l’ex presidente della Knesset, Avraham Burg; Alon Liel (ex direttore generale del ministero degli Esteri);  Itzhak Galnoor  (ex capo della Commissione per il servizio civile), il diplomatico Ilan Baruch (che fu ambasciatore in Sud Africa e nelle Filippine); premi Nobel come il prof. Daniel Kahneman; l’ex presidente dell’Accademia delle scienze di Israele Menahem Yaari e altri autori e studiosi di fama internazionale.

Di questo recente appello lanciato dal cuore di Israele (e pubblicato da Haaretz news) mi ha colpito soprattutto una cosa: da noi ne hanno parlato, a fine maggio, i siti specializzati; ma poi la cosa è praticamente CADUTA. L'appello era rivolto all'Europa; avrebbe dovuto scatenare una corsa di sostegno, che ne so.. una gara a portare solidarietà, ringraziamento e aiuto! e invece, nemmeno ora in occasione della criticatissima kermesse di Milano, "Israele che non ti aspetti", nessuno mi pare ne abbia fatto cenno. Che peccato! non credete? o forse sono io distratta! non so.. voi lo sapevate?
E non mi era certo sfuggito per disinteresse.. a me interessa molto vedere che si muove, anche in Israele, una società civile che al suo interno cerca di opporsi a una politica di governo violenta, autoritaria e guerrafondaia (come su altri piani cerchiamo di fare noi con il nostro disgraziato Governo),  
Comunque ora che lo so io sottoscrivo e firmo, ovvio - e immagino che moltissimi altri moscerini come me, cioè che non contano un bel niente, firmino anch'essi silenziosamente nel proprio cuore.
Mi piacerebbe vedere che sottoscrivono e firmano anche tutti coloro che sono a vario titolo impegnati contro l'occupazione della Palestina e per la pace. Vorrei vedere l'elenco dei firmatari di questo appello così lungo che non si arriva alla fine... 
E che invece si giunga alla fine di uno strazio che è durato anche troppo, perché troppi sono gli INTERESSI a tenerlo ben vivo e profondamente radicato: interessi privati che impazzano da entrambe le parti e in tutto il mondo. 

domenica 12 giugno 2011

Il Diavolo e l'acqua santa. E intorno al referendum: Chiesa contro Lega 1 a zero

Lega serva di due padroni, serve a Dio e a Mammona: tante belle prediche contro "Roma ladrona" e la mafia, e proprio lei mantiene in vita artificiale tramite accanimento terapeutico esattamente e proprio QUEL sistema. Con le ultime dichiarazioni di Bossi riguardo al referendum, la Lega dimostra in modo sempre più imbarazzante la sua gregarietà rispetto al partito della mafia e del malaffare, qualunque balla di lotta fanfaroni senza vergogna il fogliaccio servo del Pdl detto "La Padania".
E allora i "padani" dovrebbero chiedersi quale patto scellerato possa legare in tal modo il loro leader al corruttore nazionale, invece di sedarsi tutti come rimbambiti che ce l'hanno molle davanti a miss Padania su rete 4.
Nel frattempo l'indemoniato nazionale, noto bestemmiatore, ove mandato a quel paese dai sudditi (grazie a Dio), dichiara (minaccia): VE NE PENTIRETE, PREGATE IL BUON DIO. E noi preghiamo: buon Dio perdonalo: non sa quello che fa, non lo ha mai saputo.
Ma la Chiesa, nel frattempo - quella Chiesa che tanto ci ha fatto piangere buttando spesso e volentieri alle ortiche il messaggio di Cristo, questa volta partecipa al risveglio nazionale delle coscienze. Si ricorda del Creato, di San Francesco, di sorella acqua. Il Papa richiama alla sacrosanta necessità di cambiare mentalità e volgersi finalmente alle energie pulite; preti e ordini sacerdotali pregano per l'acqua e scendono in piazza e digiunano per il successo dei referendum.
Perché il Diavolo fa le pentole e non i coperchi. Con tutta la grana e lo strapotere mediatico che ha, forse vincerà anche questa battaglia, ma non vincerà la guerra.