Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

lunedì 30 agosto 2010

Islamizzazione autoritaria e omertà leghista

Con buona pace della Lega Nord, del sig. Bossi e compagnia bella tutta, della Santanché (La Destra), del Ministro all'Istruzione sig.ra Gelmini (Pdl) e del suo zio prete berlusconiano, il sig. don Gelmini, del Ministro (Pdl) alla Pari Opportunità sig.ra Carfagna (Pdl), il sig. Mu'ammar Gheddafi ha impiantato il suo circo a Roma, dove ha assoldato 500 ragazze procacciate da "agenzia specializzata" (dice niente..?), e ha annunciato al mondo intero che:

L'EUROPA SIA (SARA') ISLAMICA.
a cominciare proprio da un terzetto di sue "hostess" italiane già convertite, le altre a seguire; per cominciare si facciano fotografare tutte con un vistoso librone dal titolone in copertina: "Il glorioso Corano" (e loro giù a far foto, e da testimonial al Libro brandito da chi le vorrebbe col burka; son pagate per questo del resto).


Reazioni dai noti BALUARDI contro l'islamizzazione? NESSUNA. Tocca pestare i piedi solo alla "sinistra" che, si sa, secondo la propaganda ufficiale vorrebbe arabizzare l'Europa.. non è strano?

Rassegna omertosa:
Il Giornale (l'accento sulle donne "più rispettate in Libia che in Italia..)
L'Occidentale (da oggi anche piuttostto orientale)
Lega Nord (neanche una parola)
Ahhh.... Oriana, dove sei?? chi glielo fa il culo, adesso, a questi ipocriti complici di dittatori e integralisti?

E Berlusconi? Bacia le mani.

Se volete qualche cronaca dalla stampa NON antiislamica per eccellenza (che attualmente sta rigorosamente zitta) qui Il Sole24 ore e ADN Kronos.

E noi? facciamo girare:

sabato 21 agosto 2010

Pietà per le donne. Pietà per l'Iran. Pietà per l'Afghanistan. 28 agosto: mobilitatevi tutti.

Gli scribi e i farisei condussero a Gesù una donna e, pòstala nel mezzo, gli dissero: «Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, comanda di lapidare tali donne; tu cosa ne dici?» Dicevano questo per metterlo alla prova e poterlo accusare. Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra.
Ma, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra contro di lei». Poi, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. Essi, udito ciò, accusati dalla propria coscienza, lasciarono cadere le pietre e se ne andarono ad uno ad uno. Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; vai e non peccare più»
. Giovanni 8, 3-11


Niente è cambiato, se non in peggio?
Prendiamo a prestito le parole di Bernard-Henri Lévy (Corriere della Sera, 18/8/2010):
"Ha già subito la pena delle 99 frustrate, sotto gli occhi di uno dei suoi due figli. Ora Sakineh Ashtiani attende nella prigione di Tabriz, in Iran, dove è rinchiusa da 5 anni! la sentenza sul suo caso, fissata per il 21 agosto: è accusata di «complicità» nell'omicidio del marito. Rischia la morte per LAPIDAZIONE.

Questo è un nuovo appello per Sakineh Mohammadi Ashtiani (..). Questo è un appello in extremis.
È stato firmato, oltre che dall'autore di queste righe, da altre 17 personalità, scrittori, attivisti dei diritti umani e politici, sia uomini che donne, indignati, tutti, dal persistere di questo abominio nel ventunesimo secolo: Wole Soyinka, Patrick Modiano, Milan Kundera, Jorge Semprún, Ségolène Royal, Rachida Dati, Simone Veil, Marjane Satrapi, Juliette Binoche, Mia Farrow, Bob Geldof, Taslima Nasrin, Ayaan Hirsi Ali, Jody Williams, Sussan Deyhim, Yann Richard, Elisabeth Badinter. Ci auguriamo che la loro voce trovi ascolto a Teheran.
(..) Il suo avvocato, Hutan Kian, non ha perso tempo per ricordare che Sakineh era già stata assolta da tale accusa nel 2006. (..). Kian ha aggiunto che la «giustizia» si accanisce sul suo caso solo «perché è una donna», che vive «in un Paese dove alle donne vengono negati i diritti più elementari».
(..) È nostro dovere rispondere con urgenza alle suppliche dei figli di Sakineh, che ci implorano di non chiudere gli occhi davanti a queste macabre macchinazioni del regime iraniano, per non permettere che il loro «incubo si trasformi in realtà». A nome di Sakineh, è urgente rivolgersi alle autorità affinché venga revocata la sua condanna a morte, in qualunque forma essa sia, e la donna venga rilasciata senza indugio, riconoscendo la sua innocenza.
In Iran, ogni anno, decine di donne sono condannate alla fustigazione, lapidazione e altre forme di punizioni raccapriccianti. È nostro dovere intervenire presso le Nazioni Unite per ricordare al regime dei mullah le promesse fatte nel 2002 e nel 2008, riguardanti appunto l'abolizione di queste punizioni. Se in questo momento è a rischio la vita di una sola donna, non dimentichiamo che sono a rischio la libertà e la dignità di migliaia di altre. Ricordiamo infine che è a rischio anche l'onore di un grande Paese, ricco di una splendida cultura millenaria, che non può e non deve riconoscersi, davanti agli occhi del mondo, nella maschera sanguinolenta di un volto di donna sfigurato dai colpi di pietra. Pietà per Sakineh. Pietà per l'Iran". (Bernard-Henry Levy)





Rilanciamo, qui, questo invito del loving Army,
chiedendo a tutti di condividere, sul proprio blog e su fb, la chiamata alla mobilitazione: pubblicando l'immagine dell'iniziativa del 28 agosto e questo link all'appello.

martedì 17 agosto 2010

Ti portassero in piazza con chiodi e catene

Mi dispiace, stimati quotidiani professionali, avete sbagliato titoli. Che tra ieri e oggi sono stati:
Afghanistan, coppia di adulteri lapidata dai talebani (quotidiano.net). Afghanistan, talebani lapidano coppia di amanti ventenni (ilmattino.it). Afghanistan, coppia lapidata dai talebani per adulterio (it.reuters.com). Afghanistan, lapidata coppia di amanti (ansa) .. dobbiamo continuare? non serve, i titoli sono tutti uguali, e anche i trafiletti che riportano l'ennesima notiziola senza importanza, distrattamente.
E invece hanno ragione le Donne Ultraviolette, che titolano:

Ti portassero in piazza con chiodi e catene. L'inferno delle donne e di chiunque abbia un cuore.
questa una sintesi della nota:
Erano solo 2 ragazzi di vent'anni, che si amavano. Sono stati trascinati in piazza a mani legate, due bambini stravolti dal terrore, e tempestati a pietrate fino a morirne.
Si può immaginare qualcosa di più spietato, qualcosa di più inverosimilmente atroce?
Benvenuti all'inferno: un luogo dove è peccato criminale amarsi, e giustizia morale odiare, torturare e uccidere.
Non è cambiato niente, anzi, tutto continua tragicamente a peggiorare. L'Afghanistan era e resta l'inferno delle donne e, per estensione, dei bambini, di tutte le persone che hanno un cuore, degli animali e della natura stessa.
Ecco cosa scriveva il Chicago Tribune nel 2002:
"... Shazia ha solo 13 anni. La sua voce si ode a malapena. Circondata da adulti, si morde le unghie e tira la sciarpa nera di velo crespo sul viso. E' una delle criminali incallite detenute all'interno delle mura umide e inaccessibili del carcere provinciale femminile di Kabul. Il suo crimine: scappare dal marito 45enne che è stata costretta a sposare e che la picchia. La prigione è piena di ragazze appena teenager accusate di crimini come essersi innamorate all'aver avuto rapporti illeciti, esser scappate da parenti inflessibili o da mariti violenti. In Afghanistan le esecuzioni che contraddistinguevano il regime talebano sono finite, ma sopravvive la legge islamica che risale al VII secolo, con le sue rigide tradizioni culturali. (..) Le leggi tribali permettono ai genitori di far imprigionare, e addirittura uccidere, le ragazze che perdono la verginità, infangano l'onore della famiglia innamorandosi di pretendenti inaccettabili o cercano di divorziare. (..)
Il vice della sicurezza di Kabul spiega che anche le donne che fuggivano dal marito venivano uccise, ma "adesso non lo facciamo più, le mettiamo in prigione per tre o quattro mesi. Questa è una società islamica. Se lasciassimo fare alla gente quello che vuole, in breve tempo la metà della popolazione si ritroverebbe malata di AIDS.'
(..) In base all'accordo di Bonn del 2001 il governo provvisorio afghano aveva, anche il compito di ripianificare il sistema di giustizia penale e garantire i diritti umani; ma in mancanza di nuove leggi l'Alta Corte è ritornata ad usare la Shariah dell'Islam in vigore prima dell'avvento dei talebani, però con più indulgenza. (..) questo tipo di punizioni potrebbe essere reintrodotto ma, in base alla legge Shariah, chi ha commesso adulterio dovrebbe essere lapidato a morte se l'accusa venisse sostenuta da 4 testimoni oculari di sesso MASCHILE, mentre all'epoca dei talebani non c'era neanche bisogno dei 4 testimoni. (..) 'Naturalmente i talebani procedevano alle esecuzioni senza prove, senza alcuna conferma. Non usavano la vera Shariah. Volevano soltanto terrorizzare la gente. Noi siamo più morbidi'. Essere più morbidi in questo caso significa mettere queste donne, perseguitate dalle loro stesse famiglie, in prigione per mesi o anni invece di ucciderle subito.
Nelle celle nude e tristi si trovano ragazze (..) la prigione fornisce solo pane ed acqua per la maggior parte dei pasti. Le donne non possono far altro che stare sedute, parlare o passeggiare in pochi metri. Guardano fuori da una finestra chiusa da sbarre di ferro e un lacero paravento; dormono su materassi sottili gettati sul pavimento, coperte e cuscini non lavati da mesi, in celle puzzolenti piene di scarafaggi. Nonostante questo diverse di loro preferiscono trovarsi là dentro che nelle strade di Kabul dove, secondo la guardia carceraria, verrebbero uccise dalle loro famiglie
".
dal Chicago Tribune, 28/04/02: Le leggi afghane opprimono ancora le donne. Rifiutare un pretendente o lasciare il marito porta alla galera, di Noreen S.Ahmed-Ullah
... 8 anni sono passati. Cosa è cambiato? Niente, se non in peggio: altri fiumi di lacrime e di sangue sono stati versati, altri se ne stanno versando e le chiuse dell'orrore restano aperte.

L'Afghanistan è l'inferno delle donne e di chiunque abbia un cuore. Ma intorno all'Afghanistan già molti altri Paesi applicano una Sharia altrettanto crudele, anche se meno sgangherata nelle apparenze. Tutto questo è un incubo che si consuma in una sorta di rassegnata indifferenza; ma forse un esame di coscienza dovremmo farlo tutti.

lunedì 16 agosto 2010

Dardeggiamenti...!

fra i 5 milioni di blog ultimamente premiati con il Premio Dardos c'è anche il Partito dell'Amore, che onore!

ritiro il prestigioso premio da Mari e le altre, di Amore contro anoressia, un blog ai miei occhi molto prestigioso, per svariati motivi:
1. come il mio si appella all'amore - una cosa alquanto fuori moda, se non come pretesto pubblicitario; siamo fuori moda tutte e due, il che già ci accomuna non poco;
2. come il mio, anche il blog di Mari e le altre fa parte dell'imponente armata del Loving Army, il che addirittura ci apparenta..
Un premio in famiglia, insomma, che dovrei girare ad altri 15 blog (solo 15!? .. perché non 1.500?). Ok, vero - queste sarebbero le regole, però se nessuno si adombra io mi limiterei a 10, e a mia volta lo giro a:

1. (OVVIO!!!) alla Rivoluzione del Pensiero, di Ondina
2. a Il blog di RobY Bulgaro, di Roby
3. a Informare è un dovere, di Andrea
4. a Puntolineasuperficiereanto, di Reanto
5. a Eco della Terra
6. a La Teiera volante, di Lucien
7. a 31 canzoni
8. a La Forza delle Donne, di Desaparecida e Giovanna
9. a Per Stefano Cucchi, di Ilaria
10. a Oltre il fondo, di Eraserhead

Manca il Rospo dalla bocca larga (altro spernacchiante soldato del Loving Army), ma solo perché ha già ricevuto (e prontamente, affettuosamente spernacchiato) lo stesso premio da altri. Se solo fossi Billy Christal mi piacerebbe premiare un sacco di gente... ma per me che sono un moscerino 10 winners sono già troppi!

Grazie ancora a Michiamomari, detta Mari e le altre, e baci a tutti in stile Wanda Osiris da Gioia, che - senza alcun timore di apparire sentimentale! e anche a nome di voi tutti - invoca ed eternamente senza posa invocherà: LA VERITA', VI PREGO, SULL'AMORE!

lunedì 2 agosto 2010

Un Governo assente OGGI






Un governo assente oggi, non solo ammette il fallimento dello Stato sui veri temi della Democrazia e della sicurezza, ma dichiara che tale fallimento non è un incidente, ma un progetto.
Secondo me, eh. E finché si potrà dire quello che si pensa.

Cliccando QUI trovate la diretta della commemorazione, a cura del Corriere.