Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

giovedì 14 gennaio 2010

3 minuti dedicati all'immane tragedia di Haiti



Credo che tutti (tutti quelli che ce l'hanno..) oggi abbiano un po' il cuore spezzato per quello che è successo e sta succedendo ad Haiti.
Qualcosa che poi, lo sappiamo, grida su larghissima e concentrata scala un dolore che però, più diluito nel tempo e geograficamente, non tace mai. Questo dolore spesso è chiuso fuori dalle nostre vite oppure, se siamo capaci di compassione, altrettanto spesso ci strazia facendoci sentire impotenti; e a volte furiosi con questo "Dio" che chissà dov'è.
Comunque.. la domanda ancora più attuale è sapere dove siamo noi, e se - dovunque ci troviamo - riusciamo a sentirci vicini.

5 commenti:

  1. Io so cosa provano quelle persone, perchè ho vissuto l'esperienza del terremoto.

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  2. e' difficile capire perche' la natura e' cosi' sprezzante, crudele
    buona giornata
    ciao
    Michele pianetatempolibero

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  3. Che tragedia. Anche stavolta, Dio ha fatto nulla per evitare il disatro, eh?

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  4. Vero.
    Ma come diceva... fammi pensare.. bè, diceva:
    "basicamente, gli uomini chiamano "Dio" le conseguenze dei loro errori".

    ..chi era? forse Schopenhauer.. boh magari nn era lui; ma cosa importa? quel che importa è che "Dio", e la natura, c'entrano sempre, ma quello che si dimentica troppo spesso è quanto c'entra anche l'uomo.

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  5. Non so se era Schopenauer o Califano, ma aveva ragione.

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