Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

lunedì 3 settembre 2012

Perché ti amo, Carlo Maria Martini


Ti amo perché la pietas di quelli come te salva la gente come me. Amo in te, e in quelli come te, il saper farsi canale di quel mistero che riesce a restituire l’amore di Dio, nonostante le Chiese, con successo, sappiano tanto nascondercelo e tenercene lontani.
Le Chiese ostaggio dei loro più zelanti carcerieri, i censori che si autonominano a severi portavoce di Dio. 
Ti amo perché sei così diverso da gente che pensa di ardere di fede, e invece fa terra bruciata intorno a ciò che più crede di amare. 
Come alcuni che stasera da Lerner, a L’Infedele, espandono ottusità e sicumera. Gente che non riesce a nascondere il proprio disappunto, per quest’amore vero che sale dall’umanità, la più piccola e misconosciuta, verso quelli come te, e che ora ti accompagna. Dai frutti li riconoscerete, e noi ti abbiamo riconosciuto.

1 commento:

  1. bè io ho visto la trasmissione ieri sera e anch'io non ho potuto fare a meno di pensare: ma questi che si credono "Il migliori amici" della Chiesa le seminano introno una bella dose di antipatia :(

    proprio vero che dai nemici mi guardo io, mai dagli amici mi guardi Iddio
    :)

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