Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

venerdì 26 aprile 2013

Però... peccato! La Serracchiani

Promossi e bocciati. Ma da chi?
«Il popolo chiese ai suoi governanti di cambiare le decisioni adottate, i governanti decisero di cambiare il popolo» disse Brecht. Prima che chiudano la possibilità di commentare, non perdetevi la pagina facebook del Partito Democratico: passano i giorni, ma senza diminuire di intensità (circa un messaggio al secondo) scoppiettano solo post inferociti. Senza nemmeno bisogno della minima cultura, bastano un po' di buon senso e di citazionismo per ricordare che a volte siamo costretti a cambiare noi stessi (Viktor Frankl, sopravvissuto all’Olocausto). Ma a ben vedere (e tanto per cambiare), qui: chi cambia chi? 
Il PD è riuscito a cambiare perfino Debora Serracchiani.
Tre giorni fa, neo-eletta Governatrice del Friuli e ancora con la faccetta pulita, Debora aveva osato parlare alla Direzione-farsa più farsa che si ricordi, dicendo le cose come stavano (e restano), e facendo domande sensate a cui tutti aspettavamo (e continuiamo ad aspettare) risposta. 
Dato che era neo-eletta, detta anche raggio-di-sole, l'avevano pure lasciata parlare, dandole perfino una farsa-rispostina, imbastita da quel povero martire di Bersani, che colpe ne ha. Oggettivamente, ne ha. Ma soprattutto ha ricevuto il ruolo di portare tutte quelle degli altri
E insomma Serracchiani alle domande poste in Direzione, di risposte ne ha avute zero
La risposta seria, a occhio e croce, è arrivata dopo. Fatto sta che nel giro di una capriola il faccino del cambiamento ha messo su il cerone del padrone, e tuona: ESPULSIONE PER CHI NON VOTA IL PASTICCIONE CON IL PIDIELLONE. Prendi nota: chi sono i bocciati dal Boccia?

Ma la lealtà.. non era la carta da giocare contro i traditori? Dal partito se ne devono andare quelli che lo hanno distrutto, i 101 che hanno affondato Prodi! osava dire la leale Puppato.

No. Contrordine compagni. Serracchiani dei 101 si è dimenticata: la lealtà, ora, si deve a Letta. C'è bisogno di lealtà! grida il giovane e slealissimo Renzi. C'è bisogno di lealtà! controcanta la giovane e chissàquanto spaesata Debora. Ma la realtà è che c'è bisogno di letta: Letta-zio, e Letta-nipote.

La lealtà non è della politica - di quella che ci fa schifo, intendo. Quella che vince.
Quindi, ora, ai 101 i posti da Ministro e tante congratulazioni; tranne da noi popolobue. Chi se ne deve andare è Puppato. E Mineo. E Civati. Per fare 4 gatti ne manca uno, ma di certo un quarto c'è. Tutti gli altri se ne andranno volontariamente.


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