Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

venerdì 27 maggio 2011

Dalla parte della cittadina

Donne per Milano: tutto qui, non serve dire altro. Il 23 maggio una lettera di donne milanesi chiama le concittadine a esprimersi per "una politica più civile", davanti all'impressionante raffica di menzogne e false accuse lanciate in attesa del ballottaggio.
Due giorni dopo conta già oltre 300 firme, molte delle quali appartengono a figure storiche dell'intellighenzia milanese non certo "estremiste", ma estremamente impegnate nel lavoro e nel sociale. Bello, ho detto! Mi aspettavo che qualche giornale ne parlasse, ma no: silenzio tombale è la parola giusta.
Mentre, stranamente, le firme all'appello continuano ad arrivare, evidentemente sul bisbiglio del passaparola; compreso firme di donne di destra serie e impegnate in politica: da Sara Giudice a Stefania Pastori. O anche attrici: da Isabella Ferrari ad Angela Rafanelli.
Per 3 giorni ho tenuto d'occhio (almeno) la rubrica delle lettere del Corriere di Milano, che si intitola "dalla parte del cittadino", curata guarda un po', da una signora: Isabella Bossi Fedrigotti.
Macché. Anche oggi (ultimo giorno prima del silenzio pre-elettorale) c'è una missiva sul più urgente problema dei "bagarini" davanti ai teatri. Evidentemente il titolo della rubrica è letterale: dalla parte del CITTADINO. Cittadine: a casa. Usate il telefono o chiacchierate ai mercati.
Ma per fortuna c'è il moscerino della rete!!! Vengo io in vostro aiuto donne, e vi dico: GRANDE iniziativa - che, se possibile, è perfino sottolineata da questo allegro silenzio stampa (in cui spiccano anche i "grandi" blog di alcune primebloggiste milanesi). Ma ora.. tranquille!! ALMENO 4 o 5 lettori che passeranno di qui ne saranno informati e penseranno quello che penso io: meglio sole che male accompagnate. Non vi arrendete: tenetela APERTA quella pagina e fatene un osservatorio libero da quelli che decidono cosa vale la pena di dire e cosa no, chi può parlare e CHI no.
Spiega la pagina Donne per Milano: NON siamo un'associazione, un ente, un istituto, un partito, e tantomeno una stanza dei bottoni; questa non è una fondazione, un comitato, né un salotto.. Semmai è una cucina - dove si discute e si chiacchiera, ma intanto si pensa alle ricette, ci si chiede se quel che bolle in pentola sarà buono e farà bene a chi lo dovrà mangiare. SIAMO NOI. E' questa pagina facebook, punto. E' aperta a tutti. La sua qualità e utilità dipenderà soprattutto da voi che la farete insieme a noi.
Mmmmhh.. un po' estremista. E chi credete di essere, Rosanna Lambertucci?
Compromettente, mi sa - forse per questo i giornali milanesi non si sono sbilanciati. Ma! INDOVINATE chi accorre ad abbracciarle? ma dai!! proprio l'unica che (forse) si poteva arrabbiare, quella che già da tempo aveva coniato e utilizzato questo nome: "Donne per Milano" - e che nemmeno era stata interpellata. Dimostrando così di essere una donna davvero per Milano e per le donne, contro nessuno. Come quelle arrivate insieme a lei: Donne ultraviolette, Donne della realtà, Donne e basta, donne di Di Nuovo.. E a sorpresa una sparuta giornalista del Foglio (capperi). Ma soprattutto Gioia! the fly.

2 commenti:

  1. sono ROSANNA LAMBERTUCCI !! mi avete chiamato?

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  2. grazie della visita, cara Rosanna! non dubito che sia tu davvero; unisciti a noi, presto. :DD

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