Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

sabato 16 aprile 2011

Vittorio Arrigoni, noi e i Partiti della Guerra

‎"..per me guerrilla significa rigore, applicazione alla ribellione e decisione implacabile, determinazione irreversibile, assoluta.
Da questo punto di vista Gandhi è stato un implacabile guerrillero
": così diceva Vittorio Arrigoni, detto Vik.
E qual era l'organismo per cui militava Vik?
The International Solidarity Movement (ISM); che così definisce se stesso: "a Palestinian-led movement committed to resisting the Israeli occupation of Palestinian land using NONVIOLENT, direct-action methods and principles".

Allora vorrei ricordare a tutti che, pur avendo spesso gli accenti amari e indignati di chi vive dall'interno, con profonda partecipazione e compassione, vicende di ingiustizia e dolore, Vik era un attivista ispirato alla NON-VIOLENZA. Il suo motto "restiamo umani" proprio questo, voleva dire:
1. non accettiamo di essere degradati dall'ingiustizia
2. non accettiamo di degradarci con la violenza.
E - per me - questo continua a significare.
E come si chiamava il suo blog? Guerrilla radio: ma guerrila di informazione contro la disinformazione.
Guardate bene quella frasetta in neretto sulla destra, nel suo blog: dice "io e te siamo una sola cosa. non posso farti male senza ferirmi" (Gandhi). E' una delle tanti frasi che Vik aveva inserito a rappresentarlo.
Oggi lui è morto; chiunque può appropriarsi delle immagini e delle idee che ha lanciato nel mondo per proseguirne il pensiero; oppure per attorcigliarlo, adattarlo a piacere, per sostenere quello che vuole lui, a capocchia.
Ad esempio: essere contro la guerra non ci mette al riparo dall'essere usati, con tutta la nostra compassione e non-violenza, come grimaldelli dell'odio.
E invece io penso che l'indignazione di Vik NON fosse affatto odio, bensì dolorosa compassione, che è ben altro e conduce a ben altro.
Io, può darsi che mi sbaglio: ma l'idea che mi sono sempre fatta di Vik è che lui fosse CONTRO OGNI PARTITO DELLA GUERRA; e che (qualunque sia la fazione che abbia agito ora contro Vik) è proprio QUESTO partito che lo ha ucciso.

Insomma, manca solo uno zic: ENTRARE nel PARTITO DELLA PACE.
Un posto dove si capisce che i PARTITI DELLA GUERRA scomandazzano in TUTTI I GOVERNI, e ovunque ci sia potere, e sono alleati fra loro; alla fine ne fanno uno solo, potente e trasversale, e io con quel partito non ci voglio stare, anche quando dice che dà ragione a me.
Il Partito della Pace è altrettanto trasversale, anche se fa fatica ad emergere e tantopiù a "comandare"; alleiamoci con lui, che esiste ANCHE in Israele, e anche negli USA, e fra i fedeli di ogni religione.
Esiste anche qui, in Italia: per quanto sia orribile il Governo che ci rappresenta, infatti, noi continuiamo a restare Italiani, noi NON siamo lui.
Ecco perché amo anche gli israeliani, la grande moltitudine inascoltata degli Israeliani che vorrebbero la pace; quelli che il Partito della Guerra accomuna ai fautori dell'ingiustizia.

6 commenti:

  1. La pace nasce dalla giustizia e dal riconoscimento dei diritti umani, altrimenti siamo sempre in un fragile armistizio. Quel ragazzo morto era generoso nell'essersi innamorato della pace come giustizia. Criticare il sionismo non significa odiare gli ebrei. Per completare il mio discorso ti rimando al post sul mio blog "Restiamo umani".
    ciao

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  2. @Francesco: hai ragione, ragione, ragionissima; e ce l'aveva anche Vik, nelle parole che tu citi. Ma per favore guarda il video, ascolta la dichiarazione unilaterale di pace.
    Tutto quello che Vik ha descritto così bene, viene compiuto in TUTTE le fazioni, da che mondo è mondo; è il Partito della Guerra. Ora in Israele (purtroppo) è maggioritario; ma NON è "Israele" per definizione, né gli isrealiani; non è contrappondendo fazioni che se ne uscirà. Sembra una cosa utopica, quello che chiede quel video, ma non è vero. E' possibile; pensiamoci.

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  3. deve diventare possibile, abbiamo bisogno di utopia, oggi l'utopia è una necessità per gli uomini e per il pianeta
    ciao

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  4. Anch'io la penso come te su cosa dovesse effettivamente pensare Arrigoni. UN uomo magnifico di cui purtroppo sappiamo poco

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  5. in questo mondo di guerrafondai pare porti sfiga parlare di pace!

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  6. si muore comunque, caro @enio - ma come diceva Borsellino chi ha paura muore ogni giorno, eccetera
    Certo, in questo mondo di guerrafondai la probabilità di finire male è sempre alta per tutti, e se ti dai da fare per la pace e la giustizia raddoppia, decuplica a volte, ma molti pensano che quelli che uccidono, restando provvisoriamente vivi, stanno finendo molto peggio di quelli che hanno ammazzato.

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