E così oggi sei "beato", caro Papa. Ti faccio dunque una preghiera sincera. Io sono fra quelli che ti han voluto bene e ancor più ora dopo la tua morte, perché chi ti ha sostituito non sa farsi amare per niente. Non posso dire di aver apprezzato tutto, anzi.. se penso agli inizi, mi pare che facevi arrabbiare parecchio. Sei stato troppo conservatore anche tu, all'inizio. Ma a un certo punto, più diventavi vecchio e malato, più la tua anima sembrava danzare.
Quelli che avevi condannato li rivalutavi, più ti chinavi a chiedere perdono per conto della Chiesa e più lei si faceva grande: perché per la prima volta nella storia (e più di quanto si sia mai sognata ogni altra religione monoteistica) il cristianesimo chinava la testa con te e tendeva mani, la sua originaria tolleranza veniva alla luce e creava ponti ben oltre il cortile della parrocchia.
Certo, non si poteva pretendere da un Papa di trainare la rivoluzione dei gay.. e a quanto pare, alle battaglie contro pedofilia o affarismi hai anteposto la solidità della Chiesa.
Ma io lo credo davvero: tu stavi ponendo le basi perché tutto finalmente potesse succedere. Non per niente mentre eri ancora in vita hanno cercato di interdirti e farti dimettere. Né i tuoi più fedeli nemici han smesso di parlare - nonostante la tua beatificazione,
straparlano anche oggi.
Perché tu avevi voluto, e dunque saputo, spostare l'antico dibattito rancoroso e meschino - quello eterno su moralismi da paese, che copre poi le malefatte dei potenti - ai veri temi che vedono al centro la sopravvivenza di tutti: fame, GUERRE e MAFIE, veri sforzi di dialogo e democrazia, ecumenismo, giustizia, unione delle religioni per la salvezza del mondo.
Tutto finito, Papa Wojtyla.
Prima di andartene hai solennemente "affidato il pianeta e tutta l'umanità alla Vergine Maria". Questo mi piace molto, sai: perché, scusa se ti parrà troppo laico, ma ai miei occhi questo significa anche affidare il mondo all'eterno femminino, e Dio sa quanto il mondo abbia bisogno della sua parte femminile; da sempre e oggi più che mai. Grazie, Papa Wojtyla.
E ora la preghiera: dì due parole, per favore, a quel Papa con le scarpette rosse che ha preso il tuo posto e ha fatto piazza pulita delle nostre speranze per tornare a gingillarsi con l'opaco bisbigliare su moralismi atavici, e intanto incassa alleanze sulla famiglia e finanziamenti da gente che ha mercificato il paese, disprezza le donne e inculca solo disvalori e materialismo. Fagli notare per favore che DIMENTICA, ogni giorno e riguardo qualunque tema, la responsabilità che la Chiesa ha di alzare la voce contro i mali del mondo.
Magari, per favore, chiedigli di ricevere
don Gallo... se Papa Onorio III accettò a suo tempo di ricevere
un frate stracciato e scalzo, oggi può ben anche lui ricevere don Andrea, no? (e magari considerare il suo suggerimento di mettere fra le persone sante anche
don Romero).
E invece no, arrivano appelli perfino per televisione e lui niente, sordo.
Come scrisse Cuore una volta: e chi si crede di essere, Rosanna Lambertucci? (dai, non te la prendi vero.. era solo un battuta).
Bè, caro Papa Wojtyla, ti affido i lavoratori, il mondo e le preghiere di quelli come me! ti abbraccio con affetto, stai bene.