Sia chiaro: non c'è niente da ridere. Questo è il "giornalismo" ai tempi del berlusconismo. D'accordissimo su ogni parola di Elena Betti. Ma per fortuna non muore quel lato oscuro che, nel cuore umano, sa vedere il comico nelle tragedie.
per inciso... vi faccio notare 2 particolari:
1. in cima a quel vomitevole titolo, la scritta "libero pensiero"
2. la redazione di questo coraggioso seminatore di "libero pensiero" è stata presidiata per anni da camionette dell'esercito (costose scorte pagate da noi), a difesa del prezioso servizio pubblico (non si sa mai che a qualche donnetta venisse in mente di venire a tirare pomodori).